Black Sabbath è il primo album del gruppo heavy metal britannico, capitanato da Ozzy Osbourne. Il disco compie 50 anni.
Se il jazz è nato nel Congo Park di New Orleans e l’hip hop nel Bronx, l’heavy metal è nato in un centro comunale di mattoni rossi di Aston con i Black Sabbath.
Fu in una delle sue piccole stanze dalle pareti bianche che John ‘Ozzy’ Osbourne, Terrence ‘Geezer’ Butler, Bill Ward e Tony Iommi si riunirono sotto il nome di Earth per comporre Black Sabbath, universalmente riconosciuta come la prima canzone metal al mondo.
Nell’estate del 1969, gli Earth cambiarono nome in Black Sabbath; tre mesi dopo registrarono il loro omonimo album di debutto, pubblicato 50 anni fa il 13 febbraio 1970.
Con la canzone da cui il gruppo ha preso il nome – e che funge da brano di apertura del loro primo lavoro discografico – il successo e la risonanza di questo LP colloca il gruppo dietro solo ai Beatles nella lista dei gruppi britannici più influenti di tutti i tempi.
Black Sabbath, l’album della band di Ozzy Osbourne compie 50 anni
L’album d’esordio della band di Ozzy Osbourne, Black Sabbath, uscì il 13 febbraio 1970. Cinquant’anni fa, il gruppo britannico rivoluzionò il mondo della musica, scoccando una freccia di puro heavy metal.
“Abbiamo capito all’istante che ‘Black Sabbath’ era molto diverso da quello che c’era in quel momento“, ha detto il chitarrista Tony Iommi del pezzo che ha dato il nome al gruppo.
“Abbiamo avuto sempre l’intenzione di essere più forti di qualsiasi altra band“, ha affermato il bassista Geezer Butler.
“Ho pensato che la canzone sarebbe stata un flop, ma ho anche pensato che fosse brillante“, afferma il batterista Bill Ward. “Penso ancora che sia geniale“.
Il video di Black Sabbath:
“Quando abbiamo suonato quella canzone per la prima volta, il pubblico è impazzito“, afferma Butler.
È passato mezzo secolo da quando i Black Sabbath hanno ‘spaventato’ i fan del rock con il loro album omonimo, nel quale è contenuta – per l’appunto – la canzone Black Sabbath.
La canzone si apre con il suono di un forte temporale e dei minacciosi rintocchi di chiesa prima di schiantarsi contro il suo riff iconico e pesante.
Le corde della chitarra oscillano sismicamente, ognuna come un pugno nello stomaco prima di calmarsi abbastanza da permettere a Ozzy Osbourne di dipingere il suo vivido ritratto della paura:
“Cos’è ciò che sta davanti a me?
Una figura in nero che mi indica,
Mi giro veloce e comincio a correre,
Scopro di essere il prescelto,
Oh, No!“
La canzone, dunque, era il prototipo di un genere pronto ad affascinare il mondo.
Black Sabbath, un album che ha ispirato il lavoro di molte band
Tra i riff rigidi, gotici, schiaccianti dell’LP e la cupa psichedelia, Osbourne descrisse dettagliatamente un appuntamento con il diavolo nel brano NIB.
Cantò le lodi di uno stregone benevolo in The Wizard e narrò altre scene di terrore in Behind the Wall of Sleep. Non solo: la band trattò anche il tema dei mali della società in Wicked World.
A 50 anni di distanza, si può certamente affermare che l’album rappresentava l’inizio di una nuova epoca.
Senza questa band heavy metal, i Metallica non avrebbero scritto Enter Sandman, i Judas Priest non avrebbe mai infranto le regole, gli Iron Maiden non sarebbe corsi sulle colline e gli Slayer non avrebbe mai regnato nel sangue.
Queste band avrebbero anche potuto esistere (i Judas Priest erano già nati al momento del debutto dei Black Sabbath), ma è difficile immaginare che qualcuno di loro avrebbe suonato allo stesso modo, se non fossero stati influenzati dal metallo di Osbourne.
Gli echi delle macabre immagini, i potenti riff di chitarra e il tamburo atletico dei Black Sabbath sono riflessi, inoltre, nella musica di gruppi come Slipknot, Rage Against the Machine e Pantera.
E non è tutto: si sono anche fatti strada nel punk, nell’indie rock e persino nell’hip-hop. Se un marziano dovesse atterrare sulla Terra e chiedere “Cos’è l’heavy metal?“, la migliore risposta da dare sarebbe: Black Sabbath.