Biagio Antonacci è pronto per il matrimonio. Il cantante potrebbe celebrare le nozze con Paola Cardinale all’Isola d’Elba.
Biagio Antonacci sembra sempre più vicino al giorno delle nozze. Il cantante molto presto potrebbe sposare la sua Paola Cardinale. Lei è la sua compagna da ormai dieci anni e i due potrebbero giurarsi amore eterno all’Isola d’Elba. A 54 anni, pare finalmente giunto il momento per il grande passo.
Biagio Antonacci, matrimonio con Paola Cardinale
Nessuna conferma ufficiale da parte dei diretti interessati ma, come riportato da Chi, Biagio Antonacci sarebbe pronto a sposare Paola Cardinale. I due sono fianco a fianco da ormai dieci anni e, giunto all’età di 54 anni, il cantante sembra ormai pronto per la vita da sposati.
Quello con la Cardinale non è il suo primo importante rapporto. Antonacci infatti, che continua a essere considerato un sex symbol, è stato impegnato con Marianna Morandi, una dei figli di Gianni Morandi, dal 1993 al 2002. Una relazione dalla quale ha avuto due figli, Paolo e Giovanni, rispettivamente di 22 e 17 anni.
Come detto, nessuno dei due ha ancora confermato l’indiscrezione (che non è stata neanche smentita). Manca una data ufficiale ovviamente ma le nozze dovrebbero celebrarsi entro la fine del 2019, probabilmente in estate. A fare da sfondo all’evento vip dovrebbero essere i panorami naturalistici dell’isola d’Elba.
Biagio Antonacci, il ricordo delle radici
Biagio Antonacci non è mai sembrato alquanto attratto dall’idea di sposarsi, ma Paola Cardinale potrebbe davvero avergli fatto cambiare idea.
Il cantante è sempre stato molto attento a tutelare la propria privacy, ma negli ultimi anni, forse data anche l’età, si è lasciato maggiormente andare nel racconto delle proprie origini. Ha dovuto fronteggiare non poche difficoltà economiche da giovane e, provenendo dalla provincia, si è ritrovato ad affrontare continui pregiudizi.
Di recente ha parlato di suo padre, descrivendolo come un uomo dedito al lavoro: “La sua più grande battaglia è stata quella di riuscire a rendere la sua famiglia indipendente economicamente. Abbiamo vissuto con i nonni fino a quando non ci garantirono un alloggio popolare a Rozzano. Il ricordo che ho di lui è quello di un uomo silenzioso, con lo sguardo sull’orizzonte, che si accorciava o restringeva a seconda dei soldi a disposizione. Una giostra di cassa tra speranze e cassaintegrazione”.