E’ in lavorazione un film biografico basato sul libro “Scar Tissue” di Kiedis, il frontman dei Red Hot Chili Peppers.
Il carismatico frontman dei Red Hot Chili Peppers, sarà presto il soggetto di un film biografico. Universal Pictures ha acquisito i diritti dell’autobiografia di Anthony Kiedis del 2004, “Scar Tissue”, ma i fan della celebre band dovranno attendere ancora: il film è attualmente nelle fasi iniziali di sviluppo.
“Scar Tissue”: un ritratto sincero
Il libro “Scar Tissue” offre un viaggio scuro nella storia personale di Anthony Kiedis, tra l’utilizzo precoce di droghe, la scomparsa del membro fondatore dei Red Hot Chili Peppers, Hillel Slovak, morto tragicamente per overdose d’eroina, le molte relazioni e i vari tormenti della band.
Universal Pictures ha deciso di fare di questo testo un vero e proprio film biografico della voce della storica rock band, promettendo che il suo adattamento cinematografico sarà “un ritratto incredibilmente sincero di un artista, tossicodipendente e carismatico”.
Kiedis tra i produttori del film
Colpo di scena: Kiedis sarà tra i produttori del film, insieme a Guy Oseary, manager della band, e Brian Grazer, noto per la sua collaborazione in film come “A Beautiful Mind” e “Apollo 13”. Non è ancora stata comunicata una data di uscita per il film, né sono stati annunciati il regista e il cast. I fan dovranno attendere ancora, ma ben presto potrebbero essere annunciati ulteriori dettagli.
Un libro controverso
I Red Hot Chili Peppers, che hanno fatto la storia della musica del rock, hanno pubblicato due album nel 2022, “Unlimited Love” e “Return of the Dream Canteen”, entrambi con il ritorno del chitarrista John Frusciante.
Il biopic su Kiedis arriva in un momento di rinnovato successo per la band, che continua a influenzare la scena musicale mondiale. Tuttavia, la voce del gruppo in passato aveva espresso i suoi rimpianti per aver scritto “Scar Tissue”, a causa del dolore che ha causato. Nonostante ciò, il libro ha riscosso grande successo nel tempo, venendo letto da persone in ospedali, prigioni e scuole.
Nel 2016, infatti, Anthony aveva dichiarato al The Sun: “Per un po’ di tempo mi sono pentito del libro perché ha causato del dolore. Ma poi ho iniziato a vedere un aspetto positivo a lungo termine. La gente lo leggeva negli ospedali, nelle carceri e nelle scuole e stava avendo un effetto positivo”.
L’obiettivo dell’artista era di “mostrare che qualcuno può arrivare fino in fondo e tornare indietro e avere una vita produttiva, di successo, felice e interessante. E quindi, qualunque sia la vergogna, il dolore, la difficoltà o il disagio che ho attraversato, ne è valsa la pena perché tante persone vengono da me dicendo che i loro figli l’hanno letto e si sono ripresi grazie a questo.”