Annalisa: la Nasa le ha dedicato un asteroide

Annalisa: la Nasa le ha dedicato un asteroide

La Nasa ha deciso di intitolare un piccolo asteroide “20014 Annalisa”, un omaggio alla cantante italiana laureata in fisica.

Da pochi giorni lo spazio è diventato un po’ più italiano, grazie alla Nasa che ha deciso di intitolare ad Annalisa un asteroide avvistato per la prima volta a maggio. L’Agenzia Spaziale ha spiegato i motivi di questa sua scelta, legati sia al successo internazionale della cantante che al suo curriculum accademico.

20014 Annalisa: le motivazioni della Nasa

Annalisa Scarrone (nata nel 1985) è una cantante e cantautrice italiana. Laureata in Fisica, si è affermata nell’industria musicale, ottenendo un notevole successo internazionale con le sue canzoni che hanno vinto premi e numerosi dischi di platino.” – si legge nella scheda dove la Nasa ha riportato le motivazioni della sua scelta. Un riconoscimento, dunque, al successo internazionale ottenuto dalla cantante di Savona.

L’asteroide si chiama ufficialmente “20014 Annalisa“. Il primo avvistamento è stato a maggio, a poche settimane dalla conclusione di Sanremo, quando “Sinceramente” era al vertice di tutte le classifiche. Sul sito della Nasa si possono seguire la posizione, la traiettoria e le caratteristiche del corpo celeste che porta il nome della cantante.

Annalisa

Annalisa: il percorso di studi

A proposito del suo percorso di studi universitario, Annalisa ha raccontato: “Io mi sono iscritta a Fisica semplicemente perché mi piaceva. Ho iniziato fin da bambina a studiare musica e avevo intenzione di portare avanti anche quello. Quindi quando sono arrivata alla fine del liceo scientifico ho scelto una cosa più che altro che mi piacesse e che avrei potuto portare avanti insieme agli studi musicali”.

Prendere una laurea, è una di quelle cose che rifarei subito, perché è stato un training di vita.” – ha rivelato la cantante in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera“Una volta che raggiungi un traguardo così, ti senti di poter fare qualunque cosa. Almeno io mi sono sentita così. Sono sempre stata curiosa, amante della scienza e degli esperimenti, anche un po’ nerd, quella vena un po’ pazza ce l’ho nel sangue”.

Alle superiori spiccavo” – ha proseguito – “ma lì mi sono resa conto che c’era gente con cervelli mica da scherzare. Mi sono fatta un mazzo incredibile, è stata durissima, ma alla fine la sensazione è stata questa: adesso posso fare qualunque cosa”. Infatti, presa la laurea, ho detto ai miei: adesso mi date un anno e faccio solo quello che voglio io, vediamo come va a finire”.