Andrea Camilleri e la passione per la musica colta del Novecento

Andrea Camilleri e la passione per la musica colta del Novecento

Andrea Camilleri e la musica: le citazioni all’interno dei libri del papà del commissario Montalbano.

L’Italia intera piange per la scomparsa di Andrea Camilleri, uno dei nostri scrittori più amati al mondo. Il maestro ci ha lasciati all’età di 93 anni, il 17 luglio 2019, dopo circa un mese di lotta per la vita.

Scrittore, regista, sceneggiatore e insegnante, nel corso della sua esistenza Andrea aveva provato ad approcciarsi anche alla musica, dirigendo un’opera lirica in gioventù. Ma decise di non proseguire su quella strada, al contrario ad esempio di un altro maestro come Zeffirelli, perché non si riteneva competente in materia.

E in effetti i suoi gusti erano forse troppo sofisticati e rari, come si può ben comprendere anche dalle citazioni delle sue opere.

Andrea Camilleri e la musica

Lo scrittore siciliano in più interviste aveva affermato di ascoltare soprattutto musica del Novecento, ma non quella leggera. Amava la classica moderna, forse perché più in sintonia con il suo pensare. Tra i suoi artisti preferiti c’erano il compositore austriaco Alban Berg, padre dell’opera lirica Wozzeck, e il compatriota Arnold Schonberg.

Tra gli italiani non disdegnava la musica di Giacinto Scelsi. Insomma, il suo gusto era molto diverso da quello del commissario da lui creato. “Ho gusti rognosi“, soleva dire il maestro Camilleri, che d’altronde non nascondeva i suoi limiti: “Amo la musica, ma non sono un grande cantante“.

Andrea Camilleri

La musica nei libri di Andrea Camilleri

Nei libri di Camilleri troviamo ancora solo citazioni di musica colta del Novecento? Ovviamente no. Sarebbe stato poco realistico per uno scrittore così attento descrivere un’Italia affezionata alla musica di Schonberg o Berg.

Certo, autori classici non mancano nei suoi libri (da Beethoven a Mozart, senza dimenticare il siculo Bellini). Ma c’è spazio anche per personaggi più ‘popolari’ come il jazzista Louis Armstrong, citato ne Il corso delle cose e in Le parole raccontate. Tra le sue pagine troviamo anche complessi italiani come i Camaleonti, in particolare ricordati con la loro canzone Portami tante rose.

Ma la scena cantautorale e pop italiana è rappresentata anche da Luigi Tenco, di cui è citata Un giorno dopo l’altro ne La linea della palma, e da Edoardo Vianello, con Guarda come dondolo presente ne Il ladro di merendine e in La prima indagine.

https://www.youtube.com/watch?v=7fb7mjn15QY