“Ragazzi Madre – L’Iliade”, il docufilm sulla vita di Achille Lauro

“Ragazzi Madre – L’Iliade”, il docufilm sulla vita di Achille Lauro

Un documentario che racconta i dieci anni di carriera di Achille Lauro: un’adolescenza difficile che è sbocciata nel grande successo.

Oggi rockstar consacrata dopo la 69esima edizione del Festival di Sanremo che lo ha portato alla vetta del successo, ma chi è davvero Achille Lauro? Dalle strade di periferie di Roma alla fama che lo ha travolto, il cantante si racconta senza veli in un documentario che racconta tutta la sua vita.

Achille Lauro, dalla periferia al successo

Definito come uno degli artisti più controversi degli ultimi anni, Achille Lauro vanta una certa popolarità raggiunta dal su debutto a Sanremo nel 2020, quando portò Rolls Royce che divenne un vero tormentone.

Poi è stata la volta di Me ne frego16 marzoDomenica e Bam Bam Twist, alcuni dei quali si sono aggiudicati uno o più dischi di platino. La sua musica ruggente non è stata l’unica a travolgere, ma il suo marchio di fabbrica è sempre stato il suo look che travolge e sconvolge.

Ma dietro quello stile che oggi tutti amano, si nascondono dieci anni di sacrifici e difficoltà, che hanno portato Lauro al grande successo. Un percorso artistico ma soprattutto di crescita personale, che l’artista ha deciso di raccontare con un documentario che parla della sua vita.

“Ragazzi Madre – L’Iliade”, il docufilm di Prime Video

Presentato in anteprima lunedì 11 dicembre al Cinema Antares di Montesacro, quartiere in cui Achille Lauro è cresciuto, il docufilm “Ragazzi Madre – L’Iliade” è disponibile in esclusiva su Prime Video da oggi, giovedì 14 dicembre.

Il documentario parla della storia autentica dell’artista, all’anagrafe Lauro De Marinis, cresciuto tra le vie di periferie tra droga, fame e delinquenza. Lauro si definisce come un ragazzo-madre di amici e figli di nessuno, con un amore viscerale per la musica che lo ha accompagnato fin da ragazzino.

Quel ragazzino con i capelli che da biondi diventano azzurri e poi rosa. I tatuaggi si aggiungono uno dopo l’altro su quello stesso viso, dove dipinge lui stesso la narrazione della sua storia artistica. A soli 13 anni decide di seguire il fratello maggiore fuori di casa, con quella voglia di cambiamento e di stravolgere tutta la sua vita – in cui non si sentiva “nessuno” – attraverso la musica.

E’ grazie alla scrittura che il rocker ha iniziato a respirare, lasciando dietro di sé quel mondo spregiudicato che non gli apparteneva. “Quando mi sono accorto che tutto funzionava, ho iniziato io stesso a organizzare eventi, invitando ospiti di successo perché il mio nome fosse associato al loro”, racconta il cantante romano sull’inizio della sua carriera.

Con molti sacrifici, passo per passo Lauro è riuscito ad esprimersi con le sue doti musicali che lo hanno portato per la prima volta sul palco di Sanremo: l’inizio del vero cambiamento di una vita sofferta. “Con questo documentario si apre e si chiude un cerchio, un percorso di 10 anni di musica e dischi totalmente diversi, Sanremo, ora è il momento di aprirne uno nuovo”, spiega Achille Lauro.

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