Il settore della musica ha mandato al Governo dieci proposte per uscire dalla crisi figlia dell’emergenza Coronavirus.
Il mondo della musica non ci sta e reagisce con fermezza alla crisi figlia dell’emergenza Coronavirus. Le principali associazioni di categoria, quelle che si occupano dei live, le case discografiche e gli editori musicali, hanno firmato un documento che il 20 aprile è stato inviato al Presidente del Consiglio e ai Ministri dei Beni Culturali e dell’Economia.
Nel documento si elencano dieci proposte per cercare di superare questa crisi economica che sta investendo il mondo dello spettacolo a causa del fermo disposto dalle autorità dallo scorso 4 marzo 2020. Eccole nel dettaglio.
Coronavirus: le dieci proposte del settore musicale per superare la crisi
Queste le dieci proposte dei rappresentanti della filiera musicale:
1 – Aumento del fondo emergenze (Art. 89 – DL Cura Italia) a 200 milioni ed elaborazione di criteri oggettivi per la ripartizione del Fondo Emergenze di cui all’art. 89 per i settori culturali colpiti dalla pandemia
2 – Un contributo a fondo perduto per i mesi persi a causa del lockdown alle imprese musicali
3 – Sospensione di tasse e contributi per le industrie del settore musica per l’esercizio 2020, posticipando le contribuzioni con un meccanismo di rateizzazione pluriennale
4 – Estensione della durata dei voucher da 12 a minimo 18 mesi per i concerti annullati (art. 88 DL Cura Italia)
5 – Creazione di un bonus cultura per le famiglie (estendendo l’attuale bonus per i diciottenni). L’estensione del tax credit per le produzioni musicali, oggi previsto solo per l’opera prima, seconda e terza, a tutte le produzioni
6 – IVA al 4% per la musica e lo spettacolo
7 – L’annunciato ‘reddito di emergenza‘ deve coinvolgere anche figure anomale, contratti a chiamata e precari vari, del settore dello spettacolo ad oggi non ricompresi nell’articolo 38 relativo all’indennità ai lavoratori dello spettacolo, articolo che ha introdotto troppe variabili che esclude moltissimi lavoratori
8 – Revisione delle pendenze erariali per gli organizzatori di spettacoli dal vivo per appianare tutte le asimmetrie nell’applicazione dell’IVA sugli spettacoli dal vivo
9 – Apertura di un tavolo tecnico di confronto con il Comitato tecnico-scientifico e la Tak Force presieduta dal Dott. Colao con la presenza di una rappresentanza delle Associazioni in grado di fornire indicazioni sugli strumenti di controllo e prevenzione da adottare in futuro alla ripresa delle attività live
10 – Certezza sui tempi per la ripresa delle attività ai fini di una efficace programmazione dei lavori
Coronavirus: il mondo della musica affronta la crisi
Richieste importanti quelle mosse dalla filiera imprenditoriale del mondo della musica, gravemente danneggiata dal lockdown figlio del Coronavirus. Le associazioni firmatarie ricordano infatti che per un settore che occupa circa 170mila persone per un giro d’affari di quasi 5 miliardi di euro si arrivano a stimare perdite enormi:
-circa 350 milioni di euro per il settore dei live
-circa 600 milioni di euro per quelle legate all’indotto
-circa 200 milioni di euro per quelle relative ai diritti d’autore
Un colpo durissimo cui bisogna rispondere rapidamente e con forza, anche perché la musica in questi giorni ha dimostrato di essere grande protagonista nell’aiutare le persone a superare un momento difficile.
“Centinaia di artisti hanno partecipato a iniziative benefiche o hanno realizzato eventi in streaming o produzioni per coinvolgere tutti gli italiani”, si legge nella parte finale della nota, in cui si ricorda a titolo esemplificativo Music for Hope, l’emozionante esibizione di Andrea Bocelli nel Duomo.
“Dietro tutto questo mondo operano centinaia di imprese e migliaia di lavoratori che in questo momento hanno bisogno però di un intervento urgente affinché la musica non rischi di spegnersi per sempre”, è l’amara conclusione.