“Se sei gay non cantare etero”: l’articolo shock su Tiziano Ferro

“Se sei gay non cantare etero”: l’articolo shock su Tiziano Ferro

Tiziano Ferro non può cantare l’amore etero perché è gay: l’articolo di Rolling Stone dà vita alla polemica.

“Caro cantante gay non dichiarato, se le canzoni le indirizzi tutte alle donne, se posi tra labbra e capezzoli femminili poi non ti stupire del clamore mediatico quando si saprà che convivevi da anni con un panettiere calabrese: queste le parole di Tiziano Zarantonello, giornalista del noto magazine musicale Rolling Stone e, a quanto pare, ex fan accanito di Tiziano Ferro.

Da qualche giorno, infatti, circola online il suo articolo su Tiziano Ferro, Se sei gay non cantare etero. A dire il vero, un articolo con un taglio ironico e provocatorio, che può essere letto in diverse chiavi: infatti, se qualcuno ci ha letto (probabilmente giustamente) una critica velata ad una società che forse ancora non permette è a chi gay di cantare il suo amore omosessuale, altri hanno subito accusato il giornalista di omofobia. Ed è stata subito polemica.

Tiziano Ferro e l’articolo su Rolling Stone

L’articolo di Zarantonello comincia con un flashback della sua adolescenza. Quando l’articolista era solo un ragazzino, infatti, era un fan sfegatato di Tiziano Ferro, ma dopo la sua dichiarazione d’omosessualità qualcosa è cambiato.

Avevo 11 anni e l’amore, per me, aveva il viso di Paola, una ragazzina bella quanto perfida. In quell’anno esce Rosso Relativo: “La voglia scalpitava, strillava, tuonava, cantava. Da notte fonda nel petto di Paola, oh Paola”. E io, convinto sia un segno del destino che un mio omonimo ami anch’egli una Paola mi precipito dal primo senegalese e acquisto per la prima volta un cd masterizzato”

Inizia così il pezzo di Zarantontello dedicato a Tiziano Ferro, uno dei cantanti più famosi del mondo che all’epoca del suo coming out (9 anni dopo aver scalato la vetta del successo, e cioè, nel 2010) aveva scioccato non poco scioccati i suoi fan, fra cui, evidentemente, il giornalista di Rolling Stones. Omofobia o arrabbiatura per una verità tenuta nascosta?

TIZIANO FERRO

C’è da dire che Tiziano (quello di Rolling Stone, ovviamente) ha deviato più volte nel corso dell’articolo le possibili e prevedibili accuse di omofobia (“non è omofobia, gli amici gay ce li ho anch’io, sarebbe stato lo stesso se uno di loro mi avesse detto di aver finto per anni la sua omosessualità”) ma le sue parole non sono bastate a far scemare la polemica web, ancora in atto in queste ore.

Omofobia o inutile polemica?

Anche se il messaggio che Zarantontello sembrava voler far passare è che la sessualità dei cantanti non potrà mai esserci indifferente, ma sopratutto che ognuno dovrebbe essere libero di cantare quel che gli pare, sono stati in molti a urlare all’omofobia e a scagliarsi contro Rolling Stone.

“La sessualità dei cantanti ci interessa ed è anche cosa nostra proprio perché sono loro a metterla al centro del palco, rendendola il filo conduttore della discografia, il motore dei concerti e dei loro guadagni. La musica non è finzione. Se Vasco Rossi, oh mio dio non voglio nemmeno pensarci, rivelasse di aver mentito mi incazzerei eccome, se lo facesse Robert De Niro no.” E non si può certo negare il grande potere della musica; a dimostrarlo basta l’esempio dello stesso Tiziano Ferro, che proprio grazie alla musica è riuscito a combattere la depressione.

Insomma, cerchiamo di tirare le somme dell’accaduto: nella sua personalissima invettiva, che secondo alcuni sarebbe stato solo un modo per cercare visibilità, Zarantontello utilizza un parlare fluido, ironico, potremmo quasi dire da bar. E forse è stata proprio la sua sincerità e trasparenza a mettergli i bastoni fra le ruote.

La sua finalità, infatti, era probabilmente solo quella di raccontare la sua storia e di come ha vissuto il coming out di uno dei suoi cantanti preferiti, legandosi al fatto che certo, la sessualità dei cantanti ci interessa, eccome, e toccando forse troppo indirettamente il vero punto dell’articolo: perché gli artisti omosessuali non cantano dei loro amori omosessuali, e tendono a mascherare i vari Luca, Giorgio, Andrea e compagnia bella dietro ad una fittizia e falsa Paola di turno?

Ai lettori l’ultima parola.

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