Scopriamo qualche curiosità e fatto interessante su L.A. Woman, sesto album dei Doors, ultimo realizzato con Jim Morrison.
Formatisi nel 1965, i Doors erano una rock band degli Stati Uniti, composta dal cantante Jim Morrison, il tastierista Ray Manzarek, il chitarrista Robby Krieger e John Densmore, alla batteria. Sebbene fossero famosi in tutto il mondo, la loro carriera durò solo 5 anni. Nel breve arco della loro carriera, Morrison e gli altri membri riuscirono a pubblicare ben 8 dischi. Ecco alcune cose sul sesto, L.A Woman, che la band realizzò con Jim Morrison, prima della sua prematura morte, a 27 anni, il 3 luglio 1971.
Doors, qualche curiosità sull’album L.A Woman: la dipartita del produttore
L.A Woman fu il sesto e ultimo album che la band incise con Jim Morrison, prima che morisse. Tale lavoro discografico fu pubblicato il 19 aprile 1971, poco prima della morte del frontman. Il produttore di lunga data dei Doors – Paul Rothchild – se ne andò nel bel mezzo delle sessioni di registrazione. Nel novembre 1970, il produttore ebbe un primo assaggio dell’album dalla band. Poiché il gruppo aveva solo poche tracce per lo più completate, Rothchild non ne rimase impressionato. Il produttore definì la canzone Riders of the Storm come “musica da cocktail“, lasciando lo studio per sempre, subito dopo aver ascoltato Lover Her Madly.
Il video di Lover Her Madly:
La voce di Morrison fu registrata dal suo bagno
Non appena Rothchild se ne andò, la band decise di tornare nel luogo in cui ebbe origine il loro processo creativo. Densmore dichiarò in un documentario: “Era la stanza in cui avevamo provato per sempre“. “La nostra musica era filtrata nei muri. Siamo stati molto a nostro agio. Era casa sua“, aggiunse. Il posto delle prove consisteva in una piccola stanza decorata con bottiglie di birra, un groviglio di cavi e strumenti, insieme a un jukebox e un flipper. Secondo Bruce Botnick, loro tecnico del suono e produttore, era una camera strettissima e tutti, all’interno, vi si ritrovavano ammassati “come sardine“. Poiché il bagno era l’ideale, dal punto di vista acustico, Morrison spesso registrava la voce lì, usando il suo microfono da palco, un Electrovoice 676-G. Rimosse, persino, la porta del bagno per assicurarsi una comunicazione fluida e limpida con i suoi compagni di band.
La band si avvalse dell’aiuto del bassista di Elvis Presley
È molto comune vedere collaborare i musicisti, sia oggigiorno che in tempi passati. Prima che L.A. Woman fosse concepito, le tracce di altri artisti furono registrate separatamente e poi unite per l’album. Per il loro ultimo album, i Doors volevano qualcosa di diverso. Bruce Botnick propose di far entrare il bassista di Presley, Jerry Scheff, per una registrazione in studio. Dato che Morrison era un grande fan di Presley, lui e Densmore furono molto contenti di questa idea. Durante un’intervista aòla rivista Classic Rock, Densmore ha detto: “Jerry è stato incredibile“, visto che sia lui che gli altri componenti della band notarono che Scheff sembrava adattarsi perfettamente alla loro musica.
L’America e Love Her Madly
L’America è stato registrato un anno intero prima che L.A. Woman fosse concepito. Doveva essere inserita all’interno della colonna sonora del dramma psichedelico degli anni ’70, Zanbriskie Point, di Michelangelo Antonioni. Sebbene i Doors si siano divertiti a suonarla, Antonioni non accolse la canzone con molto entusiasmo.
Il video di L’America:
Love Her Madly rende omaggio al famoso slogan di Duke Ellington. Questa traccia è stata ispirata dalla lotta tra Robbie Krieger e Lynne, con quest’ultima che – alla fine – è diventata sua moglie. Pare che, ogni volta che i due litigavano, uscivano di casa e sbattevano le porte così forte che l’abitazione tremava. Krieger ne ha parlato nel documentario Mr. Mojo Rising. Il titolo della canzone si riferiva – in realtà – alla leggenda del jazz, Duke Ellington, che ha realizzato la canzone We love you madly. Poiché tutti i membri avevano familiarità con la musica jazz, il riferimento non fu difficile da individuare.