La storia di I’ te vurria vasà: il testo e il significato della canzone napoletana famosa in tutto il mondo.
Tra le canzoni che hanno reso la musica napoletana popolare in tutto il mondo tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento spicca il classico I’ te vurria vasà, ancora oggi uno dei brani più conosciuti del repertorio proveniente dalla città partenopea. Un brano del 1900 che non smette mai di stupire, e che rivive, di anno in anno, attraverso versioni sempre nuove che ne rinnovano la leggenda. Scopriamo insieme la sua storia e il significato del suo testo.
La storia di I’ te vurria vasà
L’autore di questo struggente brano su un amore infelice fu un tale Vincenzo Russo, di professione calzolaio di modeste origini. Innamorato della giovane Enrichetta Marchese, figlia di un gioielliere, lo spiantato poeta non poteva realizzare il suo sogno d’amore, peraltro corrisposto, perché la famiglia di lei non vedeva di buon occhio tale relazione.
Così, sul finire del 1899, Russo si lasciò ispirare e scrisse queste frasi rese immortali nel 1900 dalla musica di Eduardo di Capua, già autore di ‘O sole mio, grande amico del poeta-calzolaio. Presentata al concorso La tavola rotonda, la canzone non riscosse un immediato successo, ma nel corso degli anni ha avuto una diffusione enorme grazie a interpretazioni magistrali di artisti non solo napoletani, come Sergio Bruni, Massimo Ranieri o Enrico Caruso, ma anche da artisti del calibro di Claudio Villa, Mina, Mango, Giorgia, o da star della musica classica come José Carreras, Luciano Pavarotti e Andrea Bocelli.
Di seguito un video con il testo di I’ te vurria vasà cantata da Lina Sastri:
Il significato di I’ te vurria vasà
Che si capisca o meno il napoletano, il significato di questo brano appare molto chiaro. Componimento poetico di estrema delicatezza, descrive un momento speciale, di grande intimità, tra due amanti, insieme in un giardino profumato poco prima dell’alba. Mentre la donna è addormentata, il suo innamorato, pazzo di lei, è combattuto tra il desiderio di svegliarla con un bacio e la volontà di non interrompere un momento magico, di puro incanto.
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Tra momenti di gelosia e dubbio e improvvisi impulsi d’amore, il protagonista resta così, fermo nel suo intento, immerso nei suoi pensieri fino ad essere raggiunto a sua volta dal sonno che dona pace.