Ritorno magico e suggestivo per la cantante Kate Bush, splendida 56enne

Ritorno magico e suggestivo per la cantante Kate Bush, splendida 56enne

E’ tornata dopo 35 anni e si è esibita all’Hammersmith Apollo di Londra. Kate Bush non ha tradito le aspettative davanti ai suoi fan, o meglio davanti a quei fan che erano riusciti ad acquistare il biglietto (tutti venduti in soli 15 minuti).

A piedi nudi, vestita con un caffettano scuro, Kate Bush ha portato sul palco ancora una volta la sua voce acrobatica ed espansiva, mentre lei si muoveva con una grazia non comune accompagnata da una band di sette elementi.

Kate Bush ha fatto tutto con grande disinvoltura, anche quando dopo la sua seconda canzone, Hounds of Love, ha chiesto: “Ho bisogno di un sorso d’acqua” e ha bevuto da una bottiglia posizionata al lato del palco.

Lo show, durato ben tre ore, ha emozionato i partecipanti. Tantissimi gli applausi e molte anche le lacrime d’emozione versate tra le file del pubblico che ha ascoltato la sua voce appassionata ed acrobatica.

Prima di iniziare, al suo pubblico, una sola richiesta da parte di Kate Bush: “Spegnete i cellulari”. Per farlo immergere del tutto nella sua musica, in un concerto che i partecipanti hanno definito come un viaggio teatrale e cinematografico.

Nulla di convenzionale per la performance di Kate Bush, ma una serata che ha avuto tanti spunti teatrali come lei aveva abituato anni fa il suo pubblico. La 56enne cantante ha dato tutto, trascinando emotivamente il pubblico tra gli applausi e le lacrime di chi assisteva.

In tanti, dopo lo show di tre ore, hanno ammesso di aver partecipato a qualcosa di unico. A qualcosa che non era solo un concerto, ma un viaggio teatrale e cinematografico.

Considerata l’artista inglese più eccentrica e talentuosa, e secondo recensioni giornalistiche, la cantautrice con il più cospicuo patrimonio di tutto il Regno Unito, Kate Bush fu introdotta nell’ambiente discografico dall’amico David Gilmor dei Pink Floyd che riconobbe il suo talento e finanziò le sue prime sessioni demo attirando l’attenzione della propria casa discografica, la EMI. Da allora hanno lavorato spesso insieme, sia su progetti occasionali, che in concerto.