Red Canzian, 70 anni e una carriera senza rimpianti: “Ho sempre voluto fare la rockstar”

Red Canzian, 70 anni e una carriera senza rimpianti: “Ho sempre voluto fare la rockstar”

Ai microfoni dell’Ansa, Red Canzian ha rilasciato un’intervista per raccontare i suoi primi 70 anni: le parole dell’ex Pooh.

L’età è solo un numero per molti, anche per Red Canzian. L’ex bassista e voce dei Pooh, che oggi spegne ben 70 candeline (auguri!) ha scelto di festeggiare comoe ha sempre vissuto: libero di sognare, senza alcun condizionamento, con al suo fianco le persone più importanti. Senza cose in grande, perché i fari sono per gli stadi e i concerti. A lui piacciono le emozioni semplici, e quelle desidera anche per un giorno così speciale, con un unico piccolo vezzo: una torta preparata dall’amico Ernst Knam. Intervistato dall’Ansa, il cantautore ha fatto un resoconto della sua vita e della sua carriera, ammettendo di non avere alcun rimpianto. Ecco le sue dicharazioni più significative.

Red Canzian

Red Canzian compie 70 anni: una vita in musica

La sua vita è come un album da raccontare, ha spiegato Red. E non potrebbe essere altrimenti. Fin dall’inizio è sembrato nato per suonare, destinato a divetare ciò che è diventato. Già a 12 anni suonava la chitarra acustica che gli aveva regalato il padre e sognva di diventare una rockstar. Anzi, non sognava: era già convinto di esserlo, doveva solo convincere gli altri. Così a 20 anni, con un diploma da geometra in tasca, ha fondato il suo primo gruppo, i Papsicum Red, ha pubblicato i primi singoli e anche un album prog.

Ma era solo l’inzio. Il regalo più grande la vita, almeno per ciò che concerne la carriera, gliel’ha fatta nel 1973, l’anno in cui Riccardo Fogli decise di abbandonare i Pooh per proseguire da solista: “Fu ciò che di meglio mi potesse capitare“, ha svelato Canzian candidamente, senza celarsi dietro alcuna ipocrisia. Da lì la sua vita professionale è decollata, nei Pooh è diventato una colonna e ha scritto, suonato e cantato alcune delle loro canzoni più famose. Senza rimpianti, se non un piccolo rimorso: aver perso il treno per il successo all’estero. Spiega il polistrumentista: “Con i Pooh, all’inzio degli anni Ottanta, abbiamo perso il treno. Per provincialismo, per paura, per i figli che erano piccoli, abbiamo preferito il mercato italiano. Ma si sa, le strade sicure sono quelle già percorse“.

Le parole di Red Canzian su Stefano D’Orazio

Nato per l’arte a 360 gradi (“Se non fosse stata questa la strada, so che avrei fatto qualcosa di artistico, avrei dipinto o scritto“), il cantautore ha parlato nel corso della sua lunga intervista anche di Stefano D’Orazio, scomparso lo scorso anno anche a causa del Covid. Una morte che lo ha devastato nel profondo e che ha messo definitivamente fine alla vita dei Pooh, almeno per lui: “Non era solo un amico, ma un complice. Con la sua scomparsa si è chiuso definitivamente un capitolo. Quando ci chiedono di fare un concerto tributo o cose del genere, non ne capisco il senso e mi fa star male. A Stefano non fregherebbe niente di un live in suo onore, sicuramente è più conotento dell’associazione che porta il suo nome“.

Anche per questo motivo non ha per nulla apprezzato il fatto che i Rolling Stones abbiano scelto di andare in tour a poche settimane dalla morte di Charlie Watts, lo storico batterista della band: “Noi abbiamo sempre anteposto l’amicizia al lavoro, e non il contrario“. Ma quali progetti ha ancora nel cassetto Red? Un nuovo libro, un altro album e poi tante altre idee, a partire da Casanova Opera Pop, lo spettacolo che porterà in scena nei prossimi mesi. Insomma, la sua vita continua a essere vulcanica come sempre. Perché 70 sono solo un numero. Una filosofia che continua a sposare e a tenere sempre bene a mente.

Di seguito il video della sua Ognuno ha il suo racconto:

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