“Non esiste omofobia”: Povia contro il ddl Zan

“Non esiste omofobia”: Povia contro il ddl Zan

Povia contro il ddl Zan: il cantautore ha criticato su Facebook il disegno di legge contre l’omotransfobia, affermando che violerebbe le libertà individuali.

Povia alza la voce contro il ddl Zan! Dopo i tanti messaggi degli artisti che hanno spalleggiato il disegno di legge contro l’omotransfobia, Giuseppe Povia ha scelto di far sentire la propria voce sui social, e lo ha fatto in maniera piuttosto forte, annunciando anche di essere in procinto di lanciare una nuova provocatoria canzone: “Non esiste omofobia“.

Povia contro il ddl Zan

Se per Fedez il ddl Zan proteggerebbe e garantirebbe le libertà individuali, per il cantautore milanese andrebbe a svilirle del tutto e a negarle. E porta un esempio a sostegno della sua tesi: nel 2009 a Sanremo cantò Luca era gay, classificandosi al secondo posto tra le polemiche. Con il ddl Zan non avrebbe mai potuto partecipare alla kermesse.

Chitarra

Scrive l’artista milanese che se ci fosse la legge Zan, la Rai non avrebbe mai ammesso il suo brano, concludendo: “Altro che libertà o costituzione“.

La nuova canzone di Povia: Non esiste omofobia

Ma la grande provocazione del cantautore prosegue con un altro annuncio: starebbe per lanciare un nuovo pezzo dal titolo Non esiste omofobia. Un brano che, secondo Povia, con la legge Zan non potrebbe mai cantare, se non a rischio di denuncia. Spiega ancora il cantautore: “Il codice penale parla chiaro, l’articolo 61 tutela TUTTI. Se passa la legge i gay entrano nell’articolo 604bis e diventano a tutti gli effetti una ‘razza’. Fossi gay? Mi inca**erei solo per questo“. Di seguito il post dell’artista:

Una provocazione cui ha risposto il sito gay.it, scrivendo che la legge Mancino sanziona e condanna gest, azioni e slogan aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali, esiste da quasi 30 anni. Semplicemente il ddl Zan non andrà a sostituirla, ma ad allargarla, aggiungendo tra i reati anche l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo.