Possiamo cantare liberamente Happy birthday to You

Possiamo cantare liberamente Happy birthday to You

“Tanti auguri a te”, Happy birthday to You, era coperta da copyright dal 1935. Ma un giudice americano ha stabilito che non è così.

Forse è la canzone più conosciuta, e sicuramente una delle più cantate del mondo, ma quello che pochi sanno è che Tanti auguri a te o nella versione inglese Happy Birthday to You, il popolare motivetto festivo, era coperta da un copyright in possesso di Warner/Chappell dal 1935. La canzone in realtà è attribuita a un insegnante americano alla fine del 1800, ma attraverso una serie di cessioni e aquisizioni, era diventata del grande gruppo. Il punto è che secondo la società il copyright copriva sia il testo sia la melodia suonata al piano, e quindi chiunque la usasse doveva chiedere e pagare i diritti a Warner. Per avere un’idea, questi rendevano 2 milioni di dollari l’anno. Nel 2013 la regista Jennifer Nelson ha avviato una pratica legale, sostenendo di non dover pagare per un motivo noto a tutti e soprattutto vecchio di cento anni. Un giudice americano le ha dato ragione, affermando che i diritti in mano a Warner sono validi per il particolare arrangiamento per piano che loro hanno registrato, ma non per le parole o la melodia, visto che queste erano già note prima, essendo state pubblicate anche su alcuni libri scolastici, e pertanto vanno considerati di pubblico dominio.

Sembra una faccenda da poco, ma non lo è affatto. Finora, in teoria, chiunque avesse usato Tanti auguri a te in un film o una serie TV, o l’avesse suonata in pubblico, avrebbe dovuto pagare i diritti a Warner, diritti che in alcuni casi arrivavano a costare cifre davvero importanti. Anche se questa è solo una sentenza di primo grado, è un precedente storico importante.