Perché partecipare a un’esibizione dal vivo degli Who

Perché partecipare a un’esibizione dal vivo degli Who

La dimensione live degli Who è sempre stata di grande impatto: ecco perché andarli a vedere è ancora oggi uno spettacolo.

Come pionieri del rock and roll, gli Who sono sulla scena musicale dagli anni Sessanta e sono noti, tra le altre cose, per il loro stile unico nelle esibizioni dal vivo. Sono stati elogiati da molti revisori e critici come una band potente in grado di incantare il pubblico con la loro energia contagiosa e i loro dinamici spettacoli. La musica degli Who è sempre stata ricca di teatralità, con la chitarra acrobatica di Pete Townshend e il caratteristico roteare del microfono di Roger Daltrey.

Nel corso della carriera della band, le loro esibizioni dal vivo sono state sempre piene di intensità, passione ed energia pura, caratteristiche che hanno fatto entrare saldamente gli Who nell’élite delle più grandi band dal vivo di tutti i tempi. Proviamo a capire perché vale la pena andarli a vedere anche nel 2023 e in uno spettacolo con accompagnamento dell’orchestra.

Perché vale ancora la pena vedere un concerto degli Who

Ciò che distingue davvero gli Who dagli altri artisti il loro talento per l’improvvisazione. Mentre molte band scelgono di attenersi alla loro scaletta e alla stessa performance strutturata durante ogni spettacolo, gli Who hanno sempre mostrato la loro vera abilità artistica suonando l’uno contro l’altro e lanciando tocchi creativi frutto dell’impulso del momento. Questo si estende anche al lato tecnico del loro spettacolo, con la band che spesso modifica il proprio set up tra le canzoni per mantenere il pubblico coinvolto e creare un’esperienza in continua evoluzione.

Chitarra Stratocaster

Gli Who fanno anche affidamento sulla partecipazione dei fan. Attraverso i canti della folla e interazioni coinvolgenti con il pubblico, hanno sempre dimostrato il loro apprezzamento per le persone che li hanno supportati nel corso degli anni. Ciò conferisce alla loro esibizione dal vivo un ulteriore livello di emozione, e crea un’esperienza davvero indimenticabile per i fan di tutte le età.

Insomma, tutto sommato, le esibizioni dal vivo degli Who sono una testimonianza del potere del rock and roll e dell’euforia che può portare. Quando salgono sul palco portano una scintilla speciale e uno spettacolo senza sosta che in grado di tenerti estasiato fino alla fine.

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Come gli Who hanno colmato il divario tra il rock e la musica orchestrale

Gli Who sono stati una delle band più iconiche del Ventesimo secolo, con un lungo e impressionante elenco di successi. Uno degli aspetti più sottovalutati della band è la loro capacità unica di colmare il divario tra il rock e la musica orchestrale.

Fin dai primi giorni, hanno trovato il modo di fondere il loro rock con elementi di musica classica. Ciò era più evidente nel loro singolo pop proto-prog, I Can See for Miles, pubblicato nel 1967. Hanno continuato a sperimentare con motivi rock e classici nella loro hit del 1969 Pinball Wizard. Composta da Townshend, questa canzone è stata ispirata dalla musica barocca del compositore britannico Henry Purcell. Questa combinazione di stili ha creato un nuovo suono che all’epoca era inaudito ed è stato rapidamente adottato da altre band del genere rock.

L’album del 1973 Quadrophenia è un perfetto esempio di come la band abbia unito musica classica e rock. Mentre molte delle canzoni dell’album presentano un uso massiccio del suono rock caratteristico della band, la title track è più un pezzo sinfonico, con un’intera orchestra con lo stile vocale del cantante Roger Daltrey come fulcro.

La capacità degli Who di fondere rock e musica classica in un suono coeso e piacevole ha contribuito a colmare il divario tra due mondi apparentemente diversi. Il risultato era assolutamente unico e da allora è stato ampiamente imitato. Coloro che cercano un esempio di come una band possa combinare con successo rock e musica classica non dovrebbero guardare oltre l’impressionante discografia degli Who.

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