Mina ha voluto ricordare l’amico Fabrizio De André a vent’anni dalla sua scomparsa.
Mina e Fabrizio De André. Due icone, due leggende, due miti della musica italiana che si sono amati, temuti, rispettati vicendevolmente per anni e anni. Lei ha lanciato lui, in un certo senso, portando al successo la sua Canzone di Marinella. Lui le ha concesso il privilegio quasi di appropriarsi di quel brano, tanto da rivolerla incidere con lei nel 1997 per una sua raccolta, Mi innamoravo di tutto.
Un legame indissolubile che oggi viene ricordato dalla tigre di Cremona, che ha voluto ricordare, con parole commosse e toccanti, il principe libero a vent’anni dalla sua scomparsa.
Fabrizio De André e Mina: il ricordo della cantante
Mina ha affidato il suo affetto per Fabrizio De André a delle parole pubblicate sul Secolo XIX, il quotidiano di Genova, città di Faber. Eccole qui: “Ancora insegni. E sorprendi. E affascini tutti, non soltanto chi ha il dono dell’intelletto. E lo farai per sempre. Troppo c’è da imparare, da godere, da ciucciare, da rubare. Quel sorriso involontario che affiora sulle labbra quando ti ascolto si presenta solamente in casi eccezionali. Tu rimani un caso eccezionale“.
Prosegue quindi Mina nel suo ricordo, rivolgendosi a Fabrizio e assicurandogli che ancora oggi si emoziona ad ascoltarlo come fosse la prima volta. Poi, prima di arrivare al finale, si chiede dove mai potrà essere in questo momento, a chi mai regalerà la sua intelligenza. Quindi la toccante chiusa: “Avremmo proprio bisogno del tuo pensiero illuminato. Siamo rimasti qui, deserti di te, senza possibili sostituti. Rivoglio la tua voce. Torna, Fabrizio. Torna“.
Mina, Fabrizio De André e La canzone di Marinella
Il brano che lega maggiormente Faber e Mina venne pubblicato per la prima volta come 45 giri dal cantautore genovese nel 1964. La canzone, ispirata a un fatto di cronaca reale, narra la storia di una ragazza minorenne costretta a prostituirsi per vivere, uccisa da un delinquente che, dopo averla massacrata, getta le sue esequie in un fiume. Il racconto di De André è però poetico e fiabesco, come a voler rendere più dolce il dramma di quella povera fanciulla.
A dare il successo al brano, e quindi al suo autore, fu proprio Mina, che la reinterpretò nel 1967. Da lì nacque la leggenda del Faber che tutti noi conosciamo. Sulla copertina della raccolta Mi innamoravo di tutto, in cui compare il duetto con Mina, De André scriveva in proposito: “Se una voce miracolosa non avesse interpretato nel 1967 La canzone di Marinella, con tutta probabilità avrei terminato gli studi in legge per dedicarmi all’avvocatura. Ringrazio Mina per aver truccato le carte a mio favore e soprattutto a vantaggio dei miei virtuali assistiti“.
Ascoltiamo ancora una volta lo splendido duetto tra i due grandissimi artisti:
FONTE FOTO: https://www.facebook.com/minamazziniofficial/