Michele Bravi: “Temo l’Alzehimer…”

Michele Bravi: “Temo l’Alzehimer…”

Michele Bravi, con il suo progetto “Lo ricordo io per te”, ci porta in un viaggio emotivo attraverso la malattia di Alzheimer che ha afflitto sua nonna.

Il racconto di Michele Bravi non soltanto ci invita a riflettere sulla malattia ma ci dimostra anche come l’amore e la memoria possano sopravvivere attraverso le generazioni, creativamente rappresentato attraverso una canzone, un cortometraggio e un libro.

Un viaggio attraverso la musica, il cinema e la letteratura

Michele Bravi, noto cantautore italiano, ha condiviso un aspetto molto personale della sua vita, trasformando la lotta di sua nonna contro l’Alzheimer in un’opera d’arte multidisciplinare. “Lo ricordo io per te” nasce prima come canzone, poi si evolve in un cortometraggio in cui brillano Lino Banfi e Lucia Zotti, e infine si concretizza in un libro per bambini pubblicato da Feltrinelli.

Lino Banfi alla presentazione film ‘Buona giornata’ – notiziemusica.it

Questo percorso artistico non è solo un modo per Bravi di elaborare il dolore e il cambiamento portati dalla malattia nella sua famiglia, ma serve anche come ponte di comprensione e empatia per coloro che potrebbero essere toccati in modo simile dalla malattia.

La narrazione di Bravi non si concentra unicamente sulla malattia, ma sull’amore incondizionato che lega i suoi nonni e su come questo amore sia stato capace di affrontare e addirittura trasformare gli ostacoli portati dall’Alzheimer. Attraverso il gioco e la creatività, Bravi ricorda come l’amore del suo nonno abbia trovato modi unici di essere presente per sua nonna, fino a un rinnovamento dei voti matrimoniali in occasione del loro cinquantesimo anniversario, un momento di chiara lucidità in mezzo alle sfide della malattia.

Lino Banfi: una collaborazione significativa

La partecipazione di Lino Banfi al progetto, sia come attore che come persona che ha vissuto la dura realtà dell’Alzheimer nella sua famiglia, aggiunge un ulteriore livello di autenticità ed emozione. La scelta di Banfi non è casuale ma ben ponderata; rappresenta un ponte tra le generazioni e sottolinea come la malattia, pur essendo profondamente individuale, tocchi molti in modi sorprendentemente simili. La collaborazione è nata dall’iniziativa di Mara Venier, amica del cuore di Bravi e importante figura nella vita dell’artista.

La consapevolezza della predisposizione genetica all’Alzheimer ha portato Michele e sua sorella a considerare controlli preventivi. Tuttavia, più che la paura, è la resilienza e la capacità di resistenza insegnate dai suoi nonni a guidarlo. Questa profonda lezione di vita, di fronteggiare le avversità con coraggio, permea il messaggio di speranza che Michele Bravi vuole trasmettere.