Maccio Capatonda torna Mariottide e lancia il nuovo tormentone Sudo e basta

Maccio Capatonda torna Mariottide e lancia il nuovo tormentone Sudo e basta

Maccio Capatonda è Mariottide nel tormentone Sudo e basta: il testo e il significato della nuova canzone dell’attore abruzzese.

La musica è sempre stata uno strumento per far divertire, nell’ottica di Maccio Capatonda. Un attore che di professione fa il comico, con uno humor particolare e intelligente, ma che ha anche costruito una sua carriera parallela da musicista attraverso uno dei suoi alter ego più amati: Mariottide. Per questa estate, l’artista non ha voluto far mancare il suo contributo all’era dei tormentoni, e ne ha lanciato uno tutto suo insieme a Fernandello, suo “figlio”. S’intitola Sudo e basta, ed è un brano decisamente al passo con i tempi…

Sudo e basta è il tormentone di Mariottide

Il brano è stato diffuso dal 15 luglio sulle piattaforme di streaming musicale ed è un pezzo di estrema attualità. In un’estate torrida, in cui si suda per davvero, non ci si può non lamentare delle tasse e delle bollette che rendono l’atmosfera insopportabile e pesano sulle tasche di quelle famiglie che non possono nemmeno permettersi una vacanza.

Maccio Capatonda

Da qui l’idea di un nuovo singolo per Mariottide, artista classe 1980 nativo di Poliuretano a male, definito all’unanimità un cantante di insuccesso. Il nome di punta di quel movimento che mette al centro delle proprie canzoni un sentimento che ci pervade spesso e volentieri: la tristezza.

Dopo il successo di Meno male, è stato scartato da Sanremo 1997, quello vinto da Jalisse, cui aveva predetto poca fortuna. Scartato anche da Castrocaro, è stato rifiutato anche dal Coachella, prima di prendersi la propria rivincita con Tristezza a palate. Oggi si ripresenta sul mercato con un brano dalle sonorità “reggeton” ma dall’andamento decisamente triste. Questo il video diretto da Mauro Russo:

Il significato di Sudo e basta

Per parlare del significato di Sudo e basta vale la pena affidarsi alle parole dello stesso Maccio Capatonda, che ha spiegato: “Fin da bambino trovavo la realtà limitata a due aspetti. O noiosa o dolorosa. Ho cercato di rimescolarla, prenderla in giro e farne una parodia. Tutte tecniche che cercano una fuga dalla realtà e allo stesso tempo la criticano e mettono in discussione“. Una canzone che con l’ironia pungente che contraddistingue Maccio fa riflettere sulle condizioni difficili in cui oggi versano molte famiglie italiane, che possono rivedersi in questo verso: “Se la tristezza è una ricchezza, noi siamo Briatore

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