Lorenzo Fragola, un flop sul palco del Teatro Ariston

Lorenzo Fragola, un flop sul palco del Teatro Ariston

Lorenzo Fragola recente vincitore di XFactor, ieri sera, ha debuttato a Sanremo. Non benissimo il giovane catanese apparso timoroso e abbagliato dai riflettori della manifestazione.

Festival di Sanremo, ieri sera è stata la “prima” di Lorenzo Fragola. Il recente vincitore di XFactor ha debuttato sul palco dell’Ariston con “Siamo Uguali”. Il 19enne catanese ha conquistato il pubblico con “The reason why” vincendo il doppio disco di platino che gli ha aperto la porta principale del Festival. I testi della canzone presentata ieri sera sono stati scritti dallo stesso Lorenzo con Fedez e Cogliati. Un brano che racconta un amore finito che ha tutte le carte in regola per riaccendersi, anche per un giorno solo, perchè “in fondo siamo uguali“. I commenti sui social non hanno avuto pietà per Fragola: “Sembra che stesse cantando per entrare nel coro della Parrocchia” forse quello più massacrante. In effetti il cantante è apparso molto timoroso, addirittura stonato in alcuni passaggi. Il palco di Sanremo non è facile da calpestare. Forse un azzardo lanciare il ragazzo dopo appena pochi mesi dalla consacrazione di XFactor. L’anno scorso, il vincitore Michele Bravi si era rifiutato di presentarsi nonostante le tante pressioni ricevute dai discografici. Vero è che non accettando la sfida si rischia anche di cadere poi nell’anonimato del mondo della canzone che assomiglia sempre più a una vera giungla. Anche gli scommettitori, per la vittoria finale, hanno ritoccato la quota di Fragola, salita da 4,50 a 5,00.

Lorenzo Fragola Testo della Canzone

Siamo Uguali
di L. Fragola ­ F. L. Lucia ­ ­ F. Cogliati

Passerà, stanotte passerà
E forse torneremo, ad amarci
Impazzirai, lo so che impazzirai
Perché non ci basta il tempo
Perché nulla basta mai
Anche se in fondo il nostro è amore
Usiamo stupide parole
Perché è stupido chi pensa che non serva anche il dolore
E siamo vicini ma lontani, e troppi tentativi vani
E forse arriverà, domani
Siamo uguali in fondo
E forse cercherai, le mie mani
Solo per un giorno
Non scappare dai miei sguardi
Non possono inseguirti, non voltarti dai
E forse capirai, quanto vali
Potrei darti il mondo
Ma griderai, sul silenzio della pioggia
E’ rancore e mal di testa, su una base un po’ distorta
Ti dirò, siamo uguali come vedi
Perché senza piedistalli, non riusciamo a stare in piedi
Ed è già tardi e vuoi far piano
Il cuore è il tuo bagaglio a mano perché hai tutti i pregi che odio
E quei difetti che io amo
E schegge di una voce rotta, mi hanno ferito un’altra volta
Ma forse arriverà, domani
Siamo uguali in fondo
E forse cercherai, le mie mani
Solo per un giorno
Non scappare dai miei sguardi
Non possono inseguirti, non voltarti dai
E forse capirai, quanto vali
Potrei darti il mondo
Ma io non ci sarò e vedrai
Sarà semplice
Scivolare per
Poi atterrare fra le braccia di chi vuoi
Non scappare dai miei sguardi
Non possono inseguirti, Non voltarti dai
E forse capirai, quanto vali
Potrei darti il mondo, tranne me

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