Alice in Chains, le migliori canzoni della band più ‘tosta’ del movimento grunge

Alice in Chains, le migliori canzoni della band più ‘tosta’ del movimento grunge

I migliori brani degli Alice in Chains: da Man in the Box a Nutshell, i brani più iconici della band grunge a stelle e strisce.

Scegliere le migliori canzoni degli Alice in Chains non è facile, anche perché hanno realizzato tanti pezzi memorabili. I Pearl Jam e i Nirvana forse hanno ottenuto più fama nei primi anni ’90, ma è difficile scegliere una band che fosse più influente degli Alice sulla musica hard rock nei seguenti due decenni. Il gruppo, infatti, ha pubblicato brani impressionanti, più di qualsiasi band durante gli anni ’90, con numerosi successi negli anni.

Purtroppo, la tossicodipendenza e la morte del cantante Layne Staley hanno messo in pausa la straordinaria carriera degli Alice in Chains per gran parte del successivo decennio, ma un impressionante ritorno con William DuVall che si unì alla band nel 2009 ha dimostrato che avrebbero potuto portare avanti il loro lavoro di artisti.

Chitarra batteria e amplificatore

Alice in Chains: le canzoni più amate

Man in the Box, dall’album Facelift del 1990. È stata la traccia che ha dato imponenza alla band. Layne Staley ha spiegato che la canzone affrontava un argomento specifico: la sua interpretazione della censura nei mass media.

Il video di Man in the Box:

Passiamo a Would?, dall’album Dirt del 1992: è la traccia che ha introdotto gli Alice in Chains a un pubblico più vasto, a causa della sua inclusione nella colonna sonora di Singles – L’amore è un gioco prima dell’uscita di Dirt.

Il video di Would?:

Il tono oscuro della musica e il commento pungente del brano sono stati elaborati da Jerry Cantrell, che ha posto la domanda principale a coloro che esprimono giudizi sulla vita degli altri senza conoscerla. In questo caso, Cantrell stava piangendo la perdita dell’amico Andrew Wood dei Mother Love Bone, morto a causa di un’overdose di eroina.

C’è, poi, I Stay Away, dall’album Jar of Flies del 1994. La canzone è significativa per il gruppo, in quanto ha segnato la loro prima collaborazione con il bassista Mike Inez, con il quale hanno scritto la canzone.

Il video di I Stay Away:

Cantrell dichiarò: “Sembra il più cattivo, il più oscuro st****o, ma ha il cuore più dolce del mondo“.

Alice in Chains: Rooster e Nutshell

Passiamo a Rooster, dall’album Dirt del 1993. Uno delle migliori canzoni del gruppo, grazie – in parte – alla potente storia raccontata. Il mix di freddo e malinconia di Layne Staley con la sua successiva aggressività racconta la storia del padre di Jerry Cantrell, un veterinario del Vietnam, che rivive alcuni degli orrori della guerra.

Il video di Rooster:

Infine, citiamo Nutshell, dall’album Jar of Flies del 1994. “And yet I fight this battle all alone/No one to cry to, no place to call home“. La frase citata è indicativa di una situazione che realmente hanno vissuto. Al ritorno a casa, si sono ritrovati sfrattati dalla loro residenza, non avendo pagato l’affitto.

Il video di Nutshell:

Quindi, si sono trasferiti in uno studio e hanno raccolto chitarre acustiche per passare il tempo e – di conseguenza – hanno completato un disco che, al momento, non era programmato.

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