Difficile non identificare gli Oasis con i fratelli Gallagher, fondatori di un gruppo che ha inaugurato il genere del britpop e venduto 70 milioni di dischi.
Impossibile scindere gli Oasis dai fratelli Gallagher: la band britannica fondata da Noel e Liam a Manchester, nel 1991, è indissolubilmente legata al destino dei due artisti. A loro si deve la fondazione di un gruppo che in diciotto anni, fino allo scioglimento del 2009, ha venduto 70 milioni di dischi, a loro anche la sua morte artistica, visto che fatale fu l’abbandono di Noel. Due fratelli che hanno fatto la fortuna anche delle riviste di gossip: liti furibonde e dispetti ebbero troppo spesso risalto. Un peccato, perché gli Oasis hanno lasciato un segno importante nella storia della musica: mai banale il loro rock, sono da considerarsi in realtà dei veri e propri pionieri del genere britpop.
Il 1996 fu l’anno d’oro degli Oasis: il terzo album pubblicato nell’ottobre dell’anno precedente, (What’s the Story) Morning Glory? ha venduto 25 milioni di copie (delle 70 totali della band), raggiungendo oltre 350.000 copie in una sola settimana. Di quello storico disco fanno parte brani che sono un vero e proprio manifesto del loro genere, oltre ad essere quelli maggiormente conosciuti, da Wonderwall a Don’t Look Back in Anger. L’album valse loro tre Brit Awards, tra cui quello come miglior band britannica, ed è rimasta nella storia la parodia che i fratelli Gallagher fecero di una canzone dei Blur nel corso della serata di premiazione.
Nel 1997 Be Here Now non raggiunse i numeri del precedente disco anche se un record lo portò a casa, visto che è da considerarsi l’album con le maggiori vendite in un solo giorno. Noel Gallagher ammetterà poi che questo, secondo la sua opinione, è da considerarsi il peggior album della storia degli Oasis. Da lì in avanti gli Oasis sperimentarono in cerca di nuovi suoni, prima di ritornare su sentieri già battuti con Heathen Chemistry del 2002, grazie al quale anche le vendite ne giovarono. Il Greatest Hits del 2006, Stop the Clocks, anticipò di tre anni l’addio di Noel Gallagher: il chitarrista, che prima di esibirsi con la band aveva lasciato il palco, annunciò l’addio. E così due mesi dopo toccò a Liam annunciare la fine degli Oasis.