Kanye West si è scagliato contro l’Adidas, rea di aver creato una giornata dedicata al suo marchio senza chiedergli il permesso.
Non toccate a Kanye West i suoi diritti, specialmente quelli commerciali! Il noto rapper-imprenditore, lo sappiamo, è piuttosto sensibile a certi argomenti, e quando si sente defraudato non lesina attacchi anche a grandi aziende, come l’Adidas. Capita così che, a pochi giorni dal terzo Yeezy Day organizzato dalla nota multinazionale tedesca, il 2 agosto scorso, il rapper decida di attaccare frontalmente proprio l’azienda, colpevole a suo dire di averlo derubato!
Kanye West contro Adidas: cosa è successo
Con un messaggio pubblicato nella DM del portale americano Complex, Ye ha voluto lanciare un chiaro messaggio all’Adidas, che avrebbe inventato questa giornata dedicata alle scarpe della sua linea, Yeezy, senza la sua approvazione.
Organizzando questa giornata non solo avrebbe riportato sul mercato modelli e colori vecchi che ormai a Kanye non andavano più bene, ma avrebbe anche fatto un’operazione ancora più meschina. Denuncia infatti il rapper: “Ha rubato il mio stile e il mio approccio ai materiali senza la mia approvazione, il 68% delle vendite online di Adidas sono scarpe legate al mio brand. Che Dio intervenga!“.
Adidas nel mirino di Kanye West: battaglia legale in arrivo?
Fermo restando che l’Onnipotente potrebbe avere ben altri problemi a cui pensare, piuttosto che fermare questa ‘furberia’ da parte del noto marchio tedesco, Kanye nel suo attacco fuori controllo è andato ancora più a fondo, aggiungendo: “Ha assunto persone che hanno lavorato per me senza la mia approvazione, ha preso il talento della mia produzione e lo ha spruzzato in tutta l’azienda. Hanno fatto una collaborazione con Balenciaga, rallentando i miei prodotti: ho chiesto che potessi visionare altri progetti, e invece copiavano i miei“.
Dopo questo duro attacco non sappiamo se ci saranno azioni ufficiali e se il rapper deciderà di portare l’azienda in tribunale, ma è probabile che alla fine tutto possa risolversi con un nuovo accordo che possa garantire all’artista maggior potere decisionale in questo genere di operazioni. Staremo a vedere.