Iva Zanicchi parla del suo prossimo Festival di Sanremo e di tutte le sue precedenti avventure in gara: ecco qual è stato il più brutto.
Iva Zanicchi è pronta a stupire gli scettici e a portare un po’ di classe sul palco dell’Ariston, negli ultimi anni più giovane che in passato. Un po’ come fatto lo scorso anno da Orietta Berti, assoluta mattatrice. A pochi giorni dall’inizio della kermesse, l’esperta cantante ha parlato di questa esperienza e di tutte le sue precedenti partecipazioni (ben dieci, con tre vittorie) in un’interessante intervista a Leggo.
Iva Zanicchi torna a Sanremo e confessa un segreto
Lì dov’è nata la sua stella, riecco Iva Zanicchi, una leggenda dalle parti dell’Ariston. A Sanremo ha debuttato nel lontano 1965, ha vinto tre volte, è tornata come super ospite, come giurata, come opinionista. Ora però è pronta per una nuova avventura, l’ultima, tutta da godere.
Su quel palco ne ha viste e vissute di tutti i colori. Il miglior Festival è stato per lei quello del 1969, quando trionfò per la seconda volta con Zingara, insieme a Bobby Solo: “Quella vittoria me la sono goduta“. Non come la prima, arrivata due anni prima, in un Festival indimenticabile ma anche tragico, il più brutto della sua carriera, e forse della storia, macchiato dal suicidio di Luigi Tenco: “Credevo fermassero tutto, dopo il suicidio. Ero una ragazza di provincia: se in paese moriva qualcuno il giorno del santo patrono, la festa veniva rinviata. Invece niente. Mi ricordo quando annunciarono che eravamo primi, dovettero trascinarmi quasi sul palco. Dicevo: ‘Ma come? Quel ragazzo non è nemmeno sepolto‘“.
Di seguito un post della cantante emiliana:
Iva Zanicchi, il Covid e Silvio Berlusconi
In un anno difficilissimo per lei, in cui ha perso per il Covid il fratello Antonio, e in cui ha dovuto vedere tutta la sua famiglia in ospedale per il virus (compresa la stessa cantante), l’Aquila di Ligonchio ha intenzione di godersi una grande festa nel 2022, con un Sanremo che dovrà segnare una rinascita per l’Italia.
Rinascita che potrebbe passare anche dall’elezione di un nuovo presidente della Repubblica. Il successore di Mattarella potrebbe essere anche un suo vecchio amico, Silvio Berlusconi. Ma sul tema Iva, che di politica ne ha masticata nella sua vita, ha le idee ben chiare: “Non l’ho sentito, ma capitasse gli direi: Silvio, lascia perdere. Anche se so che ci metterebe tutto, cuore e testa“. Secondo la sua esperienza, la politica è stata un grande errore, perché in Italia per un artista è suicidio. Non che Berlusconi sia un artista, ma comunque a suo dire dovrebbe tenersi lontano da quest’altra avventura di grande responsabilità.