Iron Maiden, ‘The Book Of Souls: Live Chapter’, quando al meglio non c’è fine

Iron Maiden, ‘The Book Of Souls: Live Chapter’, quando al meglio non c’è fine

Gli Iron Maiden prima stupiscono e poi si superano: ecco The Book Of Souls: Live Chapter.

Dopo il grande successo di The Book Of Souls, gli Iron Maiden si ripetono e si superano con il loro Live Chapter, un’esperienza fantastica a livello globale, un viaggio che tocca tutti i paesi del mondo o quasi, la ciliegina sulla torta dopo l’ultimo lavoro in studio che ha fatto innamorare e stupire i fans.

Iron Maiden, The Book Of Souls: Live Chapter

L’album raccoglie il meglio di quanto fatto da quei ragazzacci degli Iron Maiden in giro per il mondo durante il tour di supporto all’album The Book Of Souls. La sorpresa (o forse no) è che il gruppo rende meglio live che in studio. Non che in sala di registrazione i risultati non siano apprezzabili, anzi, ma sul palco nonostante gli anni che passano le esibizioni restano paradisiache per gli amanti del gruppo e del genere. Un impatto forte, devastante, incredibile, un Bruce Dickinson che ride in faccia al ricordo del tumore alla lingua e canta come forse non mai negli ultimissimi anni. Le tre chitarre sono poesia sullo spartito, la parte ritmica è roba per pochi ma apprezzabile da tutti.

Quindici canzoni e trentanove paesi in un unico album ricco di emozioni, di sensazioni e di musica buona. E un pezzo d’Italia, perché Powerslave è proprio quella suonata qui da noi. Niente male.