La storia e il testo dell’Inno olimpico di Spiro Samara

La storia e il testo dell’Inno olimpico di Spiro Samara

Inno olimpico di Spiro Samara: il testo, l’analisi e la storia dell’inno che accompagna i Giochi olimpici dal 1896 a oggi.

Non solo i cinque cerchi. A rappresentare le Olimpiadi fin dalla loro nascita ad Atene 1896, primi Giochi dell’era moderna, c’è anche un inno Olimpico ufficiale. Commissionato dall’organizzazione al poeta e giornalista greco, Kostis Palamas, fu ampiamente ispirato alle storie e ai miti dell’Antica Grecia, che lo caricarono di un pathos unico, rendendolo sacro e profano al contempo.

La composizione musicale, affidata a un altro greco, Spyros Samaras (italianizzato in Spiro Samara) ha contribuito poi a rendere questo inno indimenticabile ed emozionante fin dal primo ascolto. Venne presentato all’interno dello stadio Panathinaiko di Atene il 6 aprile 1896 alla presenza di 80mila persone. E ancora oggi resta uno dei simboli più forti e importanti dello sport internazionale.

La storia dell’inno olimpico di Spiro Samara

In verità, fin dai Giochi successivi ai primissimi di Atene, gli organizzatori scelsero di far scrivere e comporre un inno di apertura a poeti e musicisti del paese ospitante. Per anni l’Inno di Palamas e Samaras cadde in disuso. Ma non per sempre.

Inno delle Olimpiadi

Le cose cambiarono negli anni Cinquanta del Novecento. Nel 1954 il CIO scelse di presentare un inno ufficiale e comune per tutte le edizioni successive dei Giochi olimpici. Ma la scelta sulla composizione fece nascere una diatriba che porterà a recuperare in un meeting del 1958 l’inno olimpico di Samara, dichiarato da quel momento inno ufficiale delle manifestazioni organizzate dal Comitato olimpico internazionale.

Il nuovo debutto avvenne ai Giochi invernali di Squaw Valley, negli Stati Uniti, e poi nelle successive Olimpiadi di Roma 1960. In particolare, venne eseguito nel momento in cui veniva issata e ammainata la bandiera olimpica. Da allora si è mantenuta questa tradizione con un’unica deroga: le parole dell’inno possono essere tradotte nella lingua ospitante (l’alternativa è utilizzare la versione inglese).

Il testo dell’Inno olimpico

L’analisi musicale dell’Inno è stata fatta nel corso degli anni da numerosi libri di storia e musicologia. Così anche la traduzione del testo che, nella versione originale, venne composto in greco, in rispetto alla tradizione millenaria dei Giochi olimpici.

Questa la traduzione più fedele in italiano:

Antico spirito immortale, fonte pura
del bello, del grande e del vero,
scendi, appaiati e splendi qui attorno
a’ la gloria della terra e cielo tuoi.

Alle corse, alle lotte e ai lanci,
dei giochi nobili illumina l’ardore
e incorona con ramo florido
e ferreo e abile plasma il corpo.

Valli, monti e mari brillano con te
come un tempio magno bianco e porpora;
e accorre qui al tempio, tuo fedele
ogni popolo,
oh antico spirito immortale,
ogni popolo.

Di seguito una versione cantata dell’Inno olimpico:

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