Gianna Nannini parla della scelta di Vendola e lo difende: “Adottare un bambino è solo un gesto d’amore”
Gianna Nannini, in un’intervista rilasciata a Grazia, parla della scelta di Nichi Vendola di adottare un bambino ricorrendo alla pratica della maternità surrogata. Nel 2010 anche lei ha deciso di diventare mamma della piccola Penelope per conto suo, senza essere coniugata o in coppia. Nichi Vendola, insieme al suo compagno Ed Testa, ha deciso di adottare un bambino in Canada, ricorrendo alla pratica dell’utero in affitto. Le critiche sul Web sono state pesanti e numerosissime e, in molti, hanno espresso il loro parere sulla faccenda.
La Nannini sa cosa significa desiderare un figlio e non poterlo avere
«Quello di Vendola è un atto d’amore che condivido. La pratica del cosiddetto “utero in affitto”, lecita in America o Canada per esempio, è come se fosse una donazione: “Non puoi avere figli, allora lo faccio io per te, te lo offro”. E questo va bene, è accettato, è amorevole. C’è una pratica che è invece pessima ed è quella dello sfruttamento dell’utero: ci sono coppie che, per poter avere un figlio, vanno in Paesi poverissimi dove donne senza nulla accettano di “dare in affitto” il loro utero. Per soldi. Ciò è aberrante, ovviamente. Queste donne vanno difese», ha detto Gianna.
Nel 2010 la cantante ha avuto Penelope, per conto suo, tramite mamma surrogata
Anche lei, nel 2010, aveva deciso di adottare la piccola Penelope, tramite una mamma surrogata. La Nannini non è sposata e non ha un compagno e questo l’aveva esposta a dure critiche e aspre polemiche: «Polemiche? Mi hanno fatta a pezzi. Non solo perché avevo deciso di fare una figlia per conto mio, ma anche per l’età che avevo. L’ageismo è un’altra forma di razzismo, peggio dell’omofobia. Penalizzare, insultare, discriminare una donna per la sua età è inaccettabile», ha raccontato la cantante.
Oggi Gianna è felice con la sua Penelope e augura tanta felicità anche all’ex Presidente della regione Puglia, Vendola. La donna sa cosa vuol dire desiderare un bambino e non poter averlo e ricorda che il primo diritto dell’uomo è quello di essere felice, il secondo è quello di essere libero.