Francesco Renga ha presentato in un’intervista virtuale la sua ottava partecipazione da solista al Festival di Sanremo nel 2021: ecco le parole del cantautore.
Francesco Renga è uno dei veterani del prossimo Festival di Sanremo. Non solo lo ha già vinto (nel 2005 con Angelo), ma vi ha preso parte la prima volta con i Timoria 30 anni fa, collezionando in totale otto presenze fin qui sul palco dell’Ariston. Anche per questo c’è curiosità sulla sua avventura durante la kermesse, considerando che l’ultima volta le cose non erano andate proprio per il meglio. Intervistato via Zoom dalla stampa, l’artista ha detto la sua su questa edizione del Festival. Ecco il suo pensiero e le sue parole.
Francesco Renga presenta Sanremo 2021
Quello del 2021 non sarà un Sanremo come gli altri, a causa della pandemia da Covid. E per chi di Festival ne ha già vissuti molti, forse questa solitudine sarà ancora più straniante. Spiega l’artista, come rivelato da Rockol: “Credo, mi auguro, che questo possa essere un festival che segni una ripartenza, la riaccensione dei motori per il mondo dello spettacolo che in questi mesi è stato trascurato. E auspico che rimanga un unicum, questa edizione, e che non ce ne sia mai più un’altra così“.
La sua prima edizione di Sanremo risale a trent’anni fa, quando partecipò con i Timoria e con il brano L’uomo che ride, che vinse il premio della Critica per la sezione Giovani: “Di quel Sanremo ricordo l’entusiasmo e l’incoscienza che ci avevano portati su quel palco. Ma ricordo con piacere anche il mio Sanremo di Raccontami, il primo da solista, e quello di Tracce, la canzone in cui cantavo la perdita di mia madre, e quello di Angelo, non solo per la vittoria, ma anche perché ha segnato il mio passaggio da figlio a genitore. E quell’anno sul palco c’era anche Ambra, mamma di Jolanda“.
Francesco Renga e le diversità di Sanremo 2021
Dopo aver spiegato la genesi della sua nuova canzone e aver risposto con eleganza alle ‘pagelle’ ingrate di molti giornalisti dopo il primo ascolto, Renga ha parlato anche della serata delle cover, per lui particolarmente emozionante e intrigante, visto che è sempre stato anche un interprete.
Quindi ha spiegato come sarà per lui questo Sanremo pandemico: “Staremo sempre o in albergo o sul palco, quindi mi porterò molti libri, perché non ci potranno essere gli incontri con i fan, le cene del dopospettacolo, e tutto il contorno che rende Sanremo una settimana di ‘bolla’ in cui quasi perdi il contatto con l’attualità“.
L’artista bresciano ha poi commentato il cast, che quest’anno vede tantissimi giovani: “Queste ragazze e questi ragazzi hanno l’età che avevo io quando ho debuttato al Festival, quindi un po’ in loro mi rivedo. Confesso che alcuni non li conoscevo, prima, e mi sono fatto aiutare dai miei figli ad orientarmi sulla loro produzione musicale. I miei figli mi fanno crescere, sono le mie orecchie su quello che succede nel mondo della musica nuova. Ho chiesto qualche informazione a loro, poi mi sono informato, ho studiato e ho fatto i compiti. Il cast mi sembra forte e ben connesso al momento attuale, il che mi interessa e mi sento un po’ lo zio di molti dei miei rivali in gara“. Di seguito la sua Angelo: