Al Festival di Roma è stato presentato “Soul Boys of the Western World” il film che parla degli Spandau Ballet
Tutti i riflettori del Festival di Roma sono per i componenti degli Spandau Ballet: Tony Hadley, Steve Norman, John Keeble, Martin e Gary Kemp.
Proprio in questa occasione è stato presentato “Soul Boys of the Western, World Spandau Ballet: Il Film” opera prima della regista George Hencken nelle sale da 22 ottobre. La pellicola narra la repentina ascesa e il declino del gruppo che veniva dalla classe operaia del nord di Londra.
Il film non parla solamente ai fan degli Spandau Ballet o ai nostalgici degli anni ’80, e lo racconta Tony Hadley, ricordando l’Italia:
“Amo particolarmente la prima parte del film, che racconta il contesto da dove venivamo, e come storicamente si sviluppò quel decennio, caratterizzato dal governo Thatcher, dagli scioperi e da molto altro ancora. Qui abbiamo incontrato le fan più pazze del mondo, di ogni età, il vostro paese ci ha sempre accolti con un enorme abbraccio”.
E proprio in Italia, per soli due giorni, domani e dopodomani, martedì 21 e mercoledì 22 ottobre, sarà possibile vedere Soul Boys of The Western World in 150 cinema, grazie a Nexo Digital e Feltrinelli Real Cinema, in attesa del tour che toccherà il nostro paese a partire da marzo 2015.
Il regista racconta:
“Non mi interessava fare un documentario enciclopedico, pieno di elenchi, date e numeri. Volevo raccontare la storia di cinque musicisti, amici fin dagli anni della scuola, che hanno realizzato il loro sogno ma che hanno visto la loro amicizia rovinata dal corso degli eventi, sullo sfondo del decennio thatcheriano in Gran Bretagna. L’unico modo per fare un film su di loro è raccontarne la provenienza. Il film che mi ha fatto riflettere di poter fare qualcosa di emotivamente convincente pur utilizzando solamente materiale d’archivio è stato Senna di Asif Kapadia. Quando si ha a che fare con il materiale d’archivio il processo diventa molto simile ad una caccia al tesoro: una foto ti può dare un indizio e portarti dall’altra parte del mondo a scoprire se esiste dell’altro materiale video da poter utilizzare”.