Stefano Malaisi parla in esclusiva a Music Box della attuale scena del mondo della notte, e della sua carriera di dj e animatore.
Stefano Malaisi ha parlato in esclusiva a MusicBox. Nell’intervista concessa ai nostri microfoni i suoi ricordi e le sue impressioni sulla musica da discoteca e sui locali di cui è stato protagonista in tanti anni. Una carica di energia e passione, quelle che sempre lo accompagnano, nelle consolle ora digitali.
Stefano, come hai iniziato a fare il dj?
“Ho iniziato tantissimo tempo fa. A Riccione alle feste. Si parla di mangiadischi e 45 giri. Poi venni sentito dai proprietari dell’Antares di Bologna e nel 1982 iniziai ‘seriamente’ la professione”.
Quanto è cambiato in pochi anni il tuo mestiere dal vinile, ai cd al computer?
“Io sono stato un precursore,essendo un ingegnerino informatico ho sfruttato subito le nuove tecnologie. Dai campionatori ai minidisk. Adesso sfrutto una consolle digitale,ma senza il computer!Adesso è tutto più semplice. Una volta dovevi andare in un negozio di dischi,spendere una cifra ed essere conosciuto per avere i dischi prima degli altri. Adesso scarichi tutto, che gusto c’e’?”.
Quali sono i locali e le serate più famose dove hai suonato?
“Sarebbe davvero molto lunga, non per presunzione, ma fra disco, radio e televisione ne ho fatte di tutti i colori. Sicuramente Mondello (PA) per il windsurf world festival…40.000 persone lungo una spiaggia impressionante e Match Music Television, quando presentammo il lancio sulla piattaforma Tele+/Sky dall’arena di Verona con ospiti incredibili, tra cui Pino Daniele che ebbi l’onore di intervistare. Per intenderci Valentino Rossi entrò sul palco impennando con uno scooter! Altri tempi ahime!”.
Se tu dovessi indicare oggi un nome tra i dj emergenti e uno tra quelli della “vecchia scuola”?
“Beh vecchia scuola finché ne vuoi: Flavio Vecchi e Ricky Montanari per esempio, ma sono di parte,sono famiglia Echoes/Matis. Emergenti non pervenuti”.
Qual è stata la festa più pazza dove hai lavorato? Torniamo un po’ indietro nel tempo agli anni del Matis (nota discoteca di Bologna, tempio della musica House), anni spensierati, creativi e irripetibili…
“Festa più pazza? Proprietario del marchio Caterpillar.. Pieno di ruspe e macchine scavatrici ovunque,con le benne piene di champagne e liquori. Per altre feste meglio glissare. Mati incredibile. Ti dico solo che ho il logo tatuato sulla spalla destra! Ospiti, eventi,feste, dj: incredibile sul serio !Pensa che per un capodanno vennero dall’Australia! Poi poter suonare con tutti i migliori dj nazionali e dj stranieri: David Morales, Satoshi Tomiie, Frankie Knuckles… Irripetibile sul serio!”.
Che musica ascolti nel tuo tempo libero, quali artisti ti piacciono?
“La musica è bella tutta. Io adoro R&B e Soul. Ma ripeto col mio lavoro ascolto tutto. Detesto Elettronica ed EDM, proprio perché quella non è musica a mio parere”.
La crisi in Italia ha colpito anche il mondo della notte…
“Assolutamente si, anzi è stato uno dei primi settori a risentirne. Finita la pacchia!”.
Se dovessi indicare un pezzo icona della House Music, quale traccia sceglieresti?
“Beh un pezzo che suono sempre, Joe Smooth – Promise Land”.
Quali serate stai facendo e quali sono i tuoi prossimi progetti?
“Adesso ho abbandonato i locali,proprio perchè non mi danno più emozione. Tutto già fatto e già visto. Solo che adesso ci sono zero soldi quindi brutte copie. Ed io, avendo avuto la fortuna di esserci stato quando era bello, ovviamente non mi diverto più. Attualmente preferisco aperitivi e situazioni di ascolto o al massimo ballo spontaneo. La pista mi ha stancato. Con me adesso balli se ti piace, prima dovevi farli ballare a tutti i costi. Sono impegnato anche in radio tutti i mercoledì sera su Radiobolognauno.it e in streaming sui 93.250 FM, un programma sui generis della vostra intervista. In diretta da casa mia chiacchiero sulla notte, su quello che era. Per chi non ha avuto la fortuna di esserci. Sono tornato ad un mio grande amore che è la radio. Sono passato da Rete Centrale anni’80 a Radio Italia Network con l’amico Andrea Pellizzari nei primi ’90, poi Radio Rai con Fabio Volo e Pellizzari fino a diventare un creatore di webradio. Creo,gestisco e lancio delle vere e proprie radio private per clienti ed aziende. Davvero bello e stimolante! Poi ho creato, insieme al Quartiere Santo Stefano (Bologna) un laboratorio con i ragazzi del Liceo Galvani ed ISART: abbiamo costruito una webradio e insegno loro a muoversi tra i files digitali e ad approcciarsi al microfono. Molto stimolante!”.
Se tu potessi disegnare un locale, una discoteca avveniristica, come te la immagini?
“Non me la immagino. La discoteca così come è intesa adesso è proprio finita. Sopravvivono a stento solo i grandi nomi. Ma sono sulla via del tramonto anche loro. Solo parties in spiaggia!”.
Si ringrazia Stefano Malaisi per la cortese disponibilità.
Intervista realizzata da Francesco Montanari.