Ragtime: il significato, le caratteristiche e la storia del genere musicale basato sul pianoforte reso celebre da Scott Joplin con la sua The Entertainer.
Marce, fox trot, two step: cos’hanno in comune queste composizioni? Possono essere considerate nell’universo del ragtime, un genere musicale, nato come musica da ballo in alcuni locali di Saint Louis e New Orleans, e diventato popolare tra la fine dell’Ottocento e Novecento grazie a una serie pianisti di prim’ordine. Genere pianistico per antonomasia, in alcuni casi accompagnato dall’orchestra, è caratterizzato da un ritmo binario sincopato, e ha anticipato la formazione del jazz. Andiamo a scoprire le sue caratteristiche e i suoi artisti più importanti.
Cos’è il ragtime: caratteristiche e storia
Partiamo dal significato: ragtime vuol dire ‘tempo stracciato, a brandelli‘. Un richiamo appunto a questa sua cadenza ‘saltellante’. Proveniente dalla musica afroamericana di fine Ottocento, venne considerato fin dall’inizio come una sintesi di sincope africana e di musica classica europea. I più antichi rag stampati risalgono al 1895. Uno di questi, All Coons Look Alike to Me di Ernest Hogan, arrivò a vendere un milione di copie.
A portare al successo i brani di Hogan fu però l’uso di insulti razzisti e d’immagini stereotipate dei neri, caratteristiche per cui lo stesso artista ammise di provare vergogna, pur essendo orgoglioso di aver portato il ragtime a un pubblico così vasto. Rotti gli indugi, tra il 1897 e i primi del Novecento nacquero i rag più maturi e famosi di sempre, a partire da Maple Leaf Rag di Scott Joplin, forse il pianista più importante per lo sviluppo di questo genere e del successivo jazz, capace di imporsi definitivamente attorno agli anni Venti, mettendo fine all’epopea del ragtime, complice l’exploit di un altro artista trasformatosi in ponte tra i due generi: Jelly Roll Morton.
Il termine ragtime fu associato per la prima volta a brani come The Mississippi Rag di William Krell e Harlem Rag di Tom Turpin. Da questa prima associazione venne preconizzato un intero genere praticato soprattutto da musicisti mulatti per un pubblico di amanti del ballo, della polca, della mazurca e così via. Massimo esponente del genere, come accennato, fu Scott Joplin. Divenuto famoso con Maple Leaf Rag, fu riscoperto negli anni Settanta con il brano ragtime ancora oggi più famoso al mondo: The Entertainer.
Gli artisti ragtime
Non solo Scott Joplin. A rendere l’epopea del rag straordinaria furono anche altri musicisti, in particolare chitarristi che adattavano i nuovi ritmi alle sei corde, creando il cosiddetto ragtime-blues. Tra questi vale la pena ricordare Blind Blake e il reverendo Gary Davis. Non vanno però dimenticati pianisti come Jelly Roll Morton, James P. Johnson, Charley Patton, Willie ‘The Lion’ Smith e altri ancora, entrati nel novero delle leggende della musica americana.
Film e tv: la riscoperta del ragtime
Nei primi anni Settanta ci fu un vero e proprio rag-revival grazie a The Entertainer di Scott Joplin, riadattata con altri suoi amati rag e utilizzata nella colonna sonora del film La stangata, una pellicola da Oscar ambientata negli anni Trenta, l’epoca dello swing. Sull’onda di questo successo, fu utilizzato in altri film e trasmissioni televisive. Tra i rag capaci di raggiungere la televisione italiane va ricordato quello di Odeon. Tutto quanto fa spettacolo, registrato dal pianista Keith Emerson con il titolo di Odeon Rag sulla base proprio di Meaple Leaf Rag di Joplin.