In ricordo di Piero Angela, il divulgatore con la passione per il jazz

In ricordo di Piero Angela, il divulgatore con la passione per il jazz

Piero Angela e la passione per la musica jazz: la storia della prima carriera da musicista del divulgatore più amato dagli italiani.

Il 13 agosto 2022 Piero Angela è morto. Ci ha lasciati, dopo 70 anni di giornalismo scientifico di altissimo livello, di divulgazione della cultura, di rispetto e studio analitico di ogni manifestazione della sapienza umana, di ogni arte e di ogni scienza. A renderlo noto è stato il figlio, Alberto, attraverso un brevissimo messaggio sui social. Piero aveva 93 anni, e nel corso della sua lunga esistenza si era lasciato alle spalle anche una grande passione, quella per la musica, e in particolare per il jazz. Scopriamo insieme alcune curiosità sulla carriera da musicista del giovane Piero ‘Peter’ Angela.

Chi era Piero Angela: la passione per la musica

Piero Angela, nato a Torino il 22 dicembre 1928 sotto il segno del Capricorno, è stato per anni il divulgatore scientifico più conosciuto e amato in Italia. Non tutti ricordano però la sua iniziale carriera nel mondo della musica, uno “sfizio” che ha rappresentato per sempre un piccolo momento di gloria nella sua esistenza.

Piero Angela

Grande appassionato fin da bambino, a soli sette anni Piero, cresciuto in una famiglia borghese tipicamente piemontese, iniziò a prendere lezioni private di pianoforte, per poi avvicinarsi, col passare degli anni, al mondo del jazz. Innamorato di quella nuova musica, a vent’anni, nel 1948, iniziò a farsi conoscere nell’ambiente torinese e in molti jazz club, con un curioso nome d’arte: Peter Angela.

L’album jazz di Piero Angela

Definirlo un talento naturale sarebbe forse troppo, ma di certo il giovane Piero ci sapeva fare al piano. Notato dall’impresario Sergio Bernardini, arrivò così a suonare in locali come la Capannina di Viareggio, e nei primi anni Cinquanta formò un trio jazz importante insieme al batterista Franco Mondini e a vari contrabbassisti. In questo periodo ebbe modo di lavorare con musicisti del calibro di Nini Rosso, Nunzio Rotondo, Franco Pisano e addirittura Rex Stewart, ex cornettista di Duke Ellington, il duca del jazz.

Nel corso della sua esistenza poté condividere il palco anche con il grandissimo chitarrista Franco Cerri, suo grande amico. Con l’assunzione in Rai, nel 1952, mise però da parte ogni sogno di gloria nella musica per dedicarsi al giornalismo.

Nonostante questo, la passione per la musica non lo ha mai abbandonato, è rimasto un grande cultore del jazz e anche in alcune sue trasmissioni ha toccato argomenti inerenti al mondo della musica, indagando fenomeni come l’acustica ed esibendosi, di tanto in tanto, con noti jazzisti. In anni recenti si è anche tolto la soddisfazione di incidere un album di pianoforte jazz, come confermato nella sua lettera di cordoglio diffusa subito dopo la sua morte.

Di seguito una sua esibizione in anni recenti: