Keith Moon: la biografia, la carriera, la vita privata e le curiosità sull’iconico batterista degli Who.
Keith Moon era fuori di testa. Ma forse è proprio questo suo lato folle, privo di regole, totalmente libero e distruttivo ad aver fatto di lui uno dei più grandi batteristi della storia, un artista in grado creare uno stile inimitabile, talmente fuori da ogni logica da aver ispirato molti altri grandi batteristi, senza che nessuno però decidesse di ‘copiarlo’ in tutto. Andiamo a riscoprire la storia incredibile di questo genio attraverso alcune curiosità sulla sua carriera e la sua vita privata.
Chi era Keith Moon: biografia
Keith Joon Moon nacque a Londra il 23 agosto 1946 sotto il segno del Leone. Cresciuto a Wembley in un ambiente privo di particolari problemi e pieno di attenzioni, mostrò sorprendentemente un carattere piuttosto irrequieto fin da quando era piccolo.
Per sfogarsi, cominciò a suonare la batteria da bambino da autodidatta. Non sapeva leggere né scrivere la musica, ma imparò andando dietro alla batteria di alcuni dei musicisti jazz più importanti di sempre, come Gene Krupa e Buddy Rich. Dopo aver debuttato nei Beachcomber, un gruppo surf rock, entrò negli Who verso la metà degli anni Sessanta. Con il noto gruppo inglese pubblicò alcuni degli album più importanti di quel decennio, cambiando per sempre il modo di suonare la batteria e influenzando tanti eroi delle bacchette dopo di lui. Di seguito My Generation, la canzone manifesto degli Who:
All’apice della sua carriera, fu protagonista di uno spiacevole episodio: per sfuggire a un gruppo di teppisti uccise involontariamente il proprio autista investendolo con la sua Bentley. Un dramma che sconvolse la sua psiche e, insieme alla sua dipendenza da alcol e droga, portò presto al suo logoramento psichico.
Al di fuori degli Who, pubblicò un album solista, Two Sides of the Moon. Un disco in cui si mise alla prova nelle vesti di cantante, facendo suonare la batteria ad altri artisti del calibro di Ringo Starr (Beatles) e Jim Keltner (turnista che ha lavorato con artisti del calibro dei Rolling Stones, di Bob Dylan e di altri ancora). Di seguito Do Me Good di Keith Moon:
La morte di Keith Moon
Il 7 settembre 1978 Keith tornò a casa insieme alla sua ragazza, dopo aver trascorso la serata con gli amici Paul e Linda McCartney. Prima di mettersi a letto prese una quantità eccessive di pasticche di clometiazolo prescrittegli dal medico per combattere la sua tossicodipendenza. Sembrava una serata normale, ma Keith non si svegliò più quella notte. Morì all’età di 32 anni, nel sonno.
Keith Moon: la discografia in studio
1975 – Two Sides of the Moon
Sai che…
– Keith Moon era alto 1 metro e 75.
– Nel 2011 è stato posizionato al secondo posto da Rolling Stone nella classifica dei migliori batteristi di sempre, dietro al solo John Bonham dei Led Zeppelin.
– Fu uno dei primi batteristi a introdurre la doppia cassa nel rock.
– Non utilizzava l’hi-hat, se non in studio, e spesso non suonava un groove lineare ma si lasciava andare a una serie di fill molto creativi. Delle innovazioni stilistiche che hanno influenzato batteristi del calibro di John Bonham, Ian Paice, Neil Peart, Mike Portnoy, Jeff Porcaro, Bill Ward, Cozy Powell, Phil Collins e tantissimi altri ancora.
– Keith Moon si guadagnò appellativi come Moon the Loon o Mad Moon (Moon il pazzo). Il motivo? Per episodi del genere. Gli Who erano soliti distruggere gli strumenti dopo le proprie esibizioni. Un giorno, per un live in un programma televisivo del 1967, Keith mise dell’esplosivo in una delle grancasse e quando la scalciò alla fine dello show innescò la carica. L’esplosione bruciacchiò i capelli di Pete Townshend e causò il ferimento dello stesso batterista.
– Ebbe per tutta la vita un comportamento distruttivo. In che senso? Nel senso letterale del termine. Amava distruggere le cose, dalle camere d’albergo alle case degli amici (ma anche la propria). Proprio per via delle sue intemperanze gli Who furono banditi da numerose catene alberghiere.
– Durante un concerto nel 1973 in California Moon collassò sul palco dopo aver ingerito una grossa quantità di tranquillanti e brandy. Venne riportato subito nel backstage e, in seguito a una doccia fredda, venne rimandato sul palco. Ma Keith non ce la faceva proprio e collassò di nuovo. Stavolta gli Who decisero di andare avanti da soli per qualche canzone, poi Pete chiese se tra il pubblico ci fosse un batterista e finirono il concerto con lo sconosciuto Scot Halpin dietro le pelli.
– Era solito presentarsi al suo gruppo di amici di bevute, gli Hollywood Vampires, di cui facevano parte anche Alice Cooper, John Lennon, Ringo Starr, Keith Richards e Ronnie Wood, indossando vari travestimenti, da quello da papa a quello da nazista.
– Keith Moon ha avuto una figlia, Amanda Jane, dalla relazione con Kim McLagan.
– Su Instagram Keith Moon ha un account a lui dedicato da migliaia di follower.
Di seguito Baba O’Riley degli Who: