Caparezza si confessa: il dramma dell’acufene e la rinascita

Caparezza si confessa: il dramma dell’acufene e la rinascita

Caparezza racconta il suo difficile anno, in lotta con l’acufene, prima dell’uscita di Prisoner 709.

Caparezza ha raccontato di come l’acufene gli abbia sconvolto la vita. In piena crisi d’identità, il noto cantante ha pensato di dover dire addio alla musica, dati i problemi accusati all’apparato uditivo. Questo però non ha fermato la produzione di Prisoner 709, il suo ultimo album.

Caparezza, la lotta all’acufene

Un anno decisamente particolare per Caparezza, ritrovatosi in piena crisi d’identità. Il 16 luglio 2018 è stato in concerto al Rock in Roma, dove ha presentato dal vivo il suo Prisoner 709. E si tratta di un album molto particolare, che potrebbe segnare una svolta nella vita del rapper.

Realizzarlo è stato davvero molto difficile per l’artista pugliese, che si è dovuto confrontare con l’acufene, forse causata dal volume dei suoi live. Si tratta di una patologia che rappresenta l’incubo di qualsiasi musicista: in pratica il proprio orecchio viene assillato da un rumore costante, che non va via e non diminuisce. Un compagno di viaggio fastidioso che, col trascorrere dei mesi, può rappresentare un ostacolo enorme alla vita di tutti i giorni.

Di colpo Caparezza ha dovuto rivedere le proprie certezze, la sua musica e la propria identità: “Mi chiedevo perché stesse accadendo proprio a me, – riporta Leggoche vivo di musica. Ho iniziato a fare autoanalisi e così a rivedere il mio ruolo di musicista”. Infine l’accettazione del problema e la risposta messa in musica. È da qui che nascono le canzoni del nuovo disco.

CAPAREZZA

Caparezza si confessa: l’incubo acufene

Caparezza ha spiegato in che modo sia riuscito ad accettare l’acufene, che di colpo gli ha cambiato la vita. Aveva due strade dinanzi a sé, accettare passivamente la nuova situazione creatasi o reagire, provando a trarre il meglio da tale stato:

“Ho provato a essere me stesso, prendendo le cose nel modo più leggero possibile, che è la miglior cosa da fare sempre. Scrivere canzoni pop e poi cantarle è forse il miglior viatico per fronteggiare una malattia”.

Il suo genio non è stato intaccato e l’ultimo album contiene alcune tra le sue migliori canzoni. L’acufene non lo ha fermato, affatto, come dimostra il tour per Prisoner 709, che va avanti ormai da mesi e lo sta portando in giro per l’Italia.