Bruce Springsteen, Born in the U.S.A.: le curiosità sull’album simbolo della carriera carriera del Boss, una delle pietre miliari della storia del rock.
Era il 4 giugno 1984 quando il mondo della musica accoglieva un disco molto atteso, ma che nessuno si sarebbe mai aspettato potesse fare la storia in questo modo: stiamo parlando di Born in the U.S.A. di Bruce Springsteen.
35 anni dopo, è il più grande successo commerciale della carriera del Boss e detiene una serie di record da far impallidire tanti altri capolavori. Andiamo a scoprire alcune curiosità su una pietra miliare della storia del rock.
Bruce Springsteen, Born in the U.S.A.: la storia
Reduce da un album pubblicato senza la E Street Band due anni prima, Nebraska, un lavoro molto amaro e introverso, il Boss tornò sulla scena con un disco totalmente differente. Aperto, energico, folgorante, Born in the U.S.A. è una lunga cavalcata quasi senza pause.
Lanciato dal singolo Dancing in the Dark, questo album straordinario, il settimo della sua carriera, venne accompagnato da altri sei singoli, tutti entrati nella Top 10 della Billboard Hot 100: Cover Me, Born in the U.S.A., I’m on Fire, Glory Days, I’m Goin’ Down e My Hometown.
Il risultato? Il Boss divenne, da figura di primo piano degli States, una vera rockstar internazionale, un’icona degli anni Ottanta. Ancora oggi è uno dei suoi lavori più apprezzati e appare in tutte le classifiche dedicate ai migliori album di sempre.
Di seguito il video di Born in the U.S.A.:
Le curiosità su Born in the U.S.A.
-Il video del primo singolo, Dancing in the Dark, vede alla regia una firma prestigiosa, quella di Brian De Palma, e ha per protagonista una giovanissima Courtney Cox.
-La title track del disco in origine venne registrata, in versione acustica, per l’album precedente, Nebraska.
-La cover dell’album è una delle più famose di sempre. Lo scatto porta la firma di Annie Leibovitz.
–Cover Me era stata scritta inizialmente per Donna Summer, la regina della disco music.
-Ha conquistato due dischi di diamante: uno in Canada, l’altro in Italia. E negli States? Si è accontentato di 15 dischi di platino e oltre 15 milioni di copie vendute.