Bruce Springsteen fu ospite d’onore del Festival di Sanremo nel 1996: la sua esibizione, intensa ed emozionante, è rimasta nella storia.
Bruce Springsteen è un artista unico, libero e padrone di se stesso. Sarà per questo che tutto il mondo lo conosce come il Boss. E di questa sua unicità e libertà diede prova anche sul palco probabilmente meno verace e libero d’Italia: quello dell’Ariston durante il Festival di Sanremo. Non è un caso che tra i tanti ospiti internazionali che sono passati in riviera nel corso degli anni, Bruce è uno di quelli rimasti maggiormente nel cuore del pubblico. Andiamo a riscoprire la sua magistrale esibizione, datata 1996.
Bruce Springsteen a Sanremo 1996
Il Festival di Sanremo 1996, vinto da Ron e Tosca con Vorrei incontrarti fra cent’anni, davanti a Elio e le Storie Tese con La terra dei cachi, è rimasto nella storia come uno dei più amati dal pubblico rock, almeno per quanto riguarda gli ospiti. Ne snoccioliamo qualcuno: Cranberries, Alanis Morissette, Bon Jovi, Blur, Cher, Pat Metheny.
Tra i tanti, però, quello che maggiormente rubò l’occhio fu Bruce Springsteen. Il Boss era reduce dalla pubblicazione del secondo album acustico della sua carriera, The Ghost of Tom Joad, e in quel periodo era in giro per l’Europa per promuoverlo con alcuni concerti.
Il Festival in questo senso rappresentava un’occasione straordinaria per poter dare visibilità in Italia il suo lavoro. Così, nonostante qualche critica arrivata dai fan, il Boss si presentò alla kermesse. Ma lo fece alle sue condizioni…
Bruce Springsteen sul palco dell’Ariston
Il disco che il Boss voleva promuovere aveva contenuti scuri, atmosfere fosche, seriose, lontane da quelle tipiche di una proposta spesso kitsch e trash come Sanremo. Insomma, confondere la sua arte con il resto dello spettacolo non era certo nelle sue intenzioni.
Per partecipare chiese dunque agli organizzatori di potersi esibire a inizio serata, con luci soffuse, con una regia semplice e non costruita, con la trasmissione della traduzione del testo della sua canzone, The Ghost of Tom Joad, in sovraimpressione. Le pretese vennero accontentate, e lo spettacolo fu intenso.
Pochi minuti di grandi emozioni, poi il Boss lasciò l’Ariston, senza accettare le lusinghe di un Pippo Baudo che avrebbe voluto imbastire dopo l’esibizione un’intervista non concordata. Mantenendo la propria eleganza, il cantautore sorrise al conduttore e se ne andò.
Di seguito l’audio di The Ghost of Tom Joad: