Esistono numerosissime cover di canzoni del premio Nobel Bob Dylan: tanti, forse troppi, hanno reinterpretato una sua canzone
Sarebbe impossibile raccogliere tutte le cover di Bob Dylan realizzate nel Belpaese, perchè sono davvero tantissimi ad aver reinterpretato i suoi storici brani regalando ancora grandi emozioni con nuove sfumature.
Bob Dylan non ha mai avuto la riconoscibilità di altre colonne del rock come Beatles, Rolling Stones, Pink Floyd o Bruce Springsteen eppure vive nella cultura pop degli ultimi cinquant’anni come nessun altro.
Da Vinicio Capossela ad Adriano Pappalardo, oggi vi presenteremo le migliori cover italiane dei suoi più grandi successi.
Cover italiane di Bob Dylan
Vinicio Capossela si appropria di “When the ship comes in”, tratta da “The times they are a-changing”: “La nave sta arrivando” è inserita nella edizione deluxe di “Marinai, profeti e balene”.
“Via della povertà” è l’adattamento italiano di “Desolation row” scritta da Fabrizio De André in collaborazione con Francesco De Gregori e contenuta nell’album “Canzoni”. Durante i live del 1982, la canzone verrà attualizzata con l’ingresso di Bettino Craxi, Sandro Pertini, Karol Wojtyla e tanti altri.
Come il giorno, la versione in italiano di I shall be released è stata cantata da Francesco De Gregori. Lo stesso nutre un grande amore per il collega tanto che nel 2015 pubblica il disco “De Gregori canta Dylan – Amore e furto”.
I Nomadi offrono il proprio tributo al futuro premio Nobel con “Ti voglio”, rivisitazione di “I want you”, il cui testo è curato da Giorgio Calabrese.
Adriano Pappalardo, prende tra le sue possenti mani “Knockin’ on heaven’s door” con la complicità di Amerigo Paolo Cassella, autore del testo. Il pezzo è contenuto in “Mi basta così”.
I Kings mostrano una particolare predilezione per l’arte di Bob Dylan, del quale coverizzano ben tre brani: “Blowin in the wind” (“La risposta nel vento”), “It ain’t me baby” (“Bambina, non sono io”) e “If you gotta go go now”.