Sanremo 2018, è il festival di Baglioni: ascolti da record e tanta qualità

Sanremo 2018, è il festival di Baglioni: ascolti da record e tanta qualità

Il direttore artistico Claudio Baglioni si è preso Sanremo: alto il numero di ascolti e la qualità degli ospiti, per un Festival delle parole e non della mediocrità.

Se Sanremo 2018 aveva creato così tanta attesa, il motivo era anche (e sopratutto) lui: Claudio Baglioni. Direttore artistico e presentatore, il cantante romano fin da subito aveva messo in chiaro le cose riguardo alla Sessantottesima edizione del Festival. Grande musica, canzoni più lunghe, ospiti che abbiano a che fare con il panorama musicale italiano e internazionale, qualità negli artisti e nelle Nuove Proposte. E se a parole la formula intrigava, a dargli ragione ora sono i dati: la terza serata di Sanremo 2018, infatti, ha registrato dei veri e propri ascolti da record.

Gli ascolti della terza serata di Sanremo 2018: record per il festival della qualità

Come si dice? Non c’è due senza tre. E se già le prime due serate erano andate molto bene, a confermare il successo del Festival c’è voluta la puntata di mercoledì sera, con più 10 milioni di telespettatori sintonizzati e il 51,6% di share. Un risultato strepitoso, tanto che per uno share più alto dobbiamo fare marcia indietro fino all’edizione del 1999, presentata da un giovane Fabio Fazio.

«Mi fa piacere questo successo di ascolti», ha dichiarato Baglioni al Corriere della Sera: «Ritengo che facciamo una televisione anche antica per certi versi e anche un po’ ambiziosa. Siamo abituati all’idea che la tv debba ospitare il medio e la mediocrità, io invece penso che la televisione come tutte le forme di arte alta e popolare debba sempre scremare e setacciare tutto il meglio che c’è».

E se non abbiamo visto il meglio, be’, ci siamo andati vicino: buone le proposte, sia per quanto riguarda i big che i giovani, ma sopratutto grandi gli ospiti (Sting, Shaggy, James Taylor, Giorgia, Gianni Morandi, Roberto Vecchioni, e tanti altri ancora).

FONTE FOTO: https://www.instagram.com/claudiobaglioniofficial/

«Uno dei miei primi pensieri è stato quello di fare un Festival non diverso dai festival per il cinema o per la letteratura». Parole non scontate, quelle di Baglioni, sopratutto in un paese come l’Italia, che negli anni ha dimostrato spesso di preferire vari talent show e compagnia bella, a discapito dell’arte e dei programmi culturali. Ma per uno come lui, impossibile pensare che musica non sia sinonimo di cultura: «Mi auguro che nei prossimi anni ci siano anche attività collaterali, per ricordare artisti che magari non possono essere sul palco dell’Ariston ma possono essere damigelle di accompagnamento».

Il Festival dell’immaginazione di Claudio Baglioni

Insomma, una bella stoccata, quella del direttore, anzi, dittatore artistico, Claudio Baglioni. Voleva fare il Festival dell’immaginazione, quello senza eliminazioni perché «sono umilianti», con le canzoni più lunghe per dare spazio alla creatività e alla libertà, una festa a tema, e per tema, cosa se no, la canzone italiana.

A due serate dalla fine di Sanremo 2018, possiamo già azzardarci a dire che Baglioni ce l’ha fatta. Ha dimostrato che per fare Sanremo non servono per forza ingredienti banali, ma basta il potere della musica, declinata, s’intenda, sotto forma di quello che è davvero: arte, bellezza, cultura. E dite poco.

FONTE FOTO: https://www.instagram.com/claudiobaglioniofficial/