Arrestato l’hacker colpevole del leak dell’album di Madonna

Arrestato l’hacker colpevole del leak dell’album di Madonna

La polizia israeliana ha arrestato l’uomo responsabile del furto e messa online di “Rebel Heart“, l’ultimo album di Madonna

Qualche tempo fa nonostante il nuovo album della popstar Madonna non fosse ancora terminato, è finito in rete rimbalzando tra siti di condivisione ed è stata vittima di un “furto musicale”.

Madonna, è rimasta molto colpita e turbata per l’accaduto e sulle sue pagine social aveva affermato:

“Sono state messe online alcune foto scattate da Steven Klein che non avevo nemmeno ancora visto. Grazie per aver dimostrato ancora una volta che il furto è vivo e sta benissimo nel cyberspazio! Ho appena scoperto che sono state diffuse altre foto inedite. Rubate e vendute da chi?? Wtf? I miei fan stanno facendo questo? Sono molto confusa! Rubare è un crimine. #karma”.

Era stato il manager di Madonna, Guy Oseary, a sporgere formalmente denuncia parlando di una “perdita devastante”, non solo dal punto di vista artistico ma anche economico.

A distanza di qualche settimana, pare che sia stato arrestato il responsabile del furto. Secondo le indiscrezioni si tratta di un individuo di 39 anni, ex concorrente di un talent show, colpevole di molti altri leak. Dalle indagini è infatti emerso che il pirata informatico era riuscito a entrare nei pc di altri artisti internazionali, anche se al momento non è noto chi siano.

Madonna ha ringraziato pubblicamente le forze dell’ordine per l’impegno profuso con un messaggio sulla sua pagina ufficiale Facebook:

“Sono profondamente grata all’FBI, agli investigatori israeliani e a chiunque altro abbia contribuito a portare all’arresto dell’hacker. Apprezzo profondamente i fan che ci hanno fornito informazioni e continueranno a farlo. Come ogni cittadino ho il diritto alla privacy. Questa invasione nella mia vita – dal punto di vista creativo, professionale e personale – è stata un’esperienza profondamente devastante e dannosa come deve essere stata per tutti gli artisti che ne sono stati vittime”.

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